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mercoledì 5 gennaio 2011

LA VERTENZA


La vecchia signora bussò, con le sue nocche ossute, poi entrò nell'ufficio. L'uomo seduto dietro alla grande scrivania le fece cenno di accomodarsi. Prima di iniziare a parlare, però, si accese un sigaro, con gesti lenti e studiati. In capo a qualche istante, l'intera stanza si riempì di un fumo denso e acre.
"Allora, cara signora, mi dica tutto."
"Ho bisogno dell'aiuto della vostra organizzazione."
"Che genere di aiuto?"
"Ho necessità di acquisire una maggiore visibilità."
L'uomo strabuzzò gli occhi e il fumo del sigaro gli andò di traverso.
"Come? Guardi che la nostra è un'associazione di natura sindacale! Per le sue esigenze dovrebbe rivolgersi a qualche agenzia di promozione dell'immagine, oppure provare con la televisione..."
"So benissimo di cosa vi occupate. Il fatto è che avrei intenzione di intraprendere una vertenza per..."
L'uomo la interruppe alzando un braccio.
"Alt! Adesso ci siamo. Se si tratta di questo, siamo in grado di fornirle tutta l'assistenza possibile. Le chiediamo soltanto una cosa: l'iscrizione al nostro sindacato. Per una modica cifra annuale, eventualmente rateizzabile sullo stipendio, potrà disporre di tutti i nostri servizi."
La vecchia signora lo guardò, sbalordita.
"Ma io non ho uno stipendio!"
"Ah! Ho capito. Lavoratrice autonoma, vero?"
"In un certo senso... e comunque non dispongo di denaro. Nel caso, potrei pagare in natura."
"Signora!"
"Che cosa ha capito? Mi riferivo a dolci, frutta secca, oppure carbone, se preferisce."
L'uomo si passò una mano sul ventre prominente.
"Vada per i dolciumi... ma il carbone! Non sarebbe possibile, in alternativa, avere dei buoni-carburante?"
"Vedrò cosa potrò fare. Sa, sono piuttosto povera."
"Ci credo, signora mia. Noto come il suo vestito sia parecchio malandato. E quel cappello! E' completamente fuori moda! Mi creda, non voglio essere scortese, tuttavia mi permetta una domanda. Non sarebbe il caso di pensare alla pensione? Per i lavoratori a riposo sono previste particolari agevolazioni..."
"Non ho alcuna intenzione di ritirarmi dalla mia attività!"
"Bene, come non detto. In ogni caso, sono lieto di darle il benvenuto tra i nostri associati."
L'uomo scorse rapidamente con gli occhi alcuni elenchi.
"Mmm... vedo che nel suo comparto abbiamo già altri iscritti."
La vecchia signora sobbalzò sulla sedia.
"Comparto? Altri iscritti? E chi sarebbero?"
"Mmm... per esempio questa signora Morgana, per caso la conosce? Oppure la signora Nimue..."
"Ma quelle sono streghe!"
L'uomo, di botto, impallidì.
"Mi scusi, ma..."
"Non mi riconosce?"
"Mi creda, sono davvero mortificato. Sa, l'abito scuro... quella scopa... ho accomunato..."
"Mi dica se lei, da bambino, credeva alla Befana."
L'uomo la guardò, imbarazzato.
"Sì, ci credevo, anche se non l'ho mai vista."
"E adesso, ci crede?"
"Adesso... sono un po' confuso. Perché non parliamo della vertenza?"
"D'accordo, sono venuta qui per questo."
"Bene. Qual è il suo obiettivo? Che cosa intende rivendicare?"
"Ho intenzione di oppormi a lui, il grande prevaricatore."
"Lui chi, scusi?"
"Ma... Babbo Natale! A proposito, lei ha mai afferrato la differenza tra lui e Gesù Bambino?"
"In verità, no."
"Neppure io. Allora, le stavo dicendo che sono stufa di essere messa in ombra da quell'energumeno. Da tanto tempo, da sempre, è lui che monopolizza le feste. A me non restano che le briciole."
L'uomo, pensieroso, scarabocchiò qualcosa su un foglietto.
"Prosegua, la prego."
"In realtà ho già finito, e ora aspetto un consiglio. La vostra organizzazione ha la possibilità di aiutarmi?"
L'uomo riprese in mano gli elenchi.
"Sì, credo proprio di sì. Le sue motivazioni sono più che legittime. Non le nascondo che potrà essere una controversia piuttosto difficile, tuttavia sono ottimista, abbiamo ottime probabilità di spuntarla. Dunque, vediamo un po'... questo Babbo Natale risulta aderire a un sindacato nostro concorrente, se così si può dire..."
"Cioè?"
L'uomo la guardò con espressione furba.
"E' inutile che perda tempo in complesse spiegazioni. Diciamo, per semplificare, che loro ci devono un grosso favore."
"Ho capito, non aggiunga altro."
"Oltretutto, vedo che questo suo... antagonista è un lavoratore dipendente."
"Un dipendente? Sul serio?"
"Sì, lavora per una grande azienda. Molto grande. Ed è inquadrato con la qualifica di direttore-capo. Sì, un vero pezzo grosso, ma ciò non dovrebbe costituire un particolare problema. Ritengo che sarà sufficiente esercitare un po' di pressione su chi so io e tutto dovrebbe sistemarsi."
"Quale sarà la soluzione che proporrete?"
"Un semplice spostamento. D'ora in poi, il Natale si festeggerà il 6 gennaio, mentre la sua festa sarà anticipata a dicembre."
L'uomo sorrise, soddisfatto.
"Ma si rende conto di tutte le implicazioni di una cosa simile? Si ricordi che a quelle date sono legati valori simbolici millenari!"
"Lo so. L'Epifania rappresenta la visita dei Magi, giusto? Vuol dire che dal prossimo anno il bambinello nascerà a gennaio; poi, per tutto l'anno, lei, mia cara signora, e i Magi vagherete per il mondo finché, a dicembre, troverete finalmente Gesù e gli porgerete i vostri omaggi e, oltre a lui, porterete doni a tutti gli altri bambini. Che ne dice, fila?"
"Mi pare di sì."
"Bene, allora non si preoccupi e lasci fare a noi."
"Grazie. Adesso però devo proprio andare, stasera lavoro.Quando potrò sapere qualcosa di certo?"
"Direi tra qualche mese. Comunque, non mancheremo di farci sentire appena avremo delle novità. Mi raccomando, abbia fiducia e, soprattutto, non si scordi i buoni-carburante!"




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