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martedì 4 gennaio 2011

COSE


Fino a quel giorno, tutto aveva sempre funzionato. Almeno, questo era quanto lui credeva. E invece non era così. Evidentemente c'era stato un momento - ma quando, esattamente? - in cui aveva perso il controllo della situazione; tutto era precipitato, senza che lui si accorgesse di nulla - come era mai stato possibile? - e ora sembrava difficile porvi rimedio.
Eppure, fin dall'inizio, fin da quando aveva occupato quel piccolo ma grazioso appartamento - erano ormai trascorsi più di vent'anni - aveva sempre prestato la massima attenzione alla contabilità delle cose.
Tutto era stato fatto in maniera accurata, come da manuale: aveva provveduto a calcolare il volume dei vari ambienti - quei pochi, per la verità - e, subito dopo, aveva stimato, con estrema precisione, il volume dei mobili, degli arredi e di tutti gli oggetti che avrebbero riempito quei locali. Per ultimo aveva aggiunto il proprio ingombro fisico, quest'ultimo indicato con un'approssimazione, in più e in meno, del dieci per cento. Si sa, nel corso dell'esistenza, un corpo umano può ingrassare o dimagrire, ed è necessario tenerne conto. Alla fine, il risultato era stato sorprendente. L'uomo aveva scoperto di disporre ancora di una quantità di spazio vuoto - al netto di tutto, s'intende - piuttosto rilevante. E proprio questa piacevole constatazione lo aveva, all'epoca, molto rassicurato anche se, con tutta probabilità, era pure ciò che aveva contribuito di più a ridurlo all'attuale condizione.
Lui aveva sempre amato gli oggetti. Tutti, senza alcuna distinzione. Elettrodomestici e piccoli utensili da cucina, tappeti, vestiti, credenze, divani e poltrone, bottiglie e suppellettili varie, di qualsiasi forma e dimensione. Nel corso della sua vita, di tali cose ne aveva raccolte tante. E che dire della sua predilezione per i libri? Vecchi volumi, testi scolastici, anonimi tascabili; e poi riviste, giornali e pubblicazioni di ogni genere.
Consapevole della sua passione, aveva sempre prestato grande attenzione al conto delle cose, a quel bilancio che non deve mai essere in attivo, ma al limite può pareggiare. Per meglio chiarire: se un nuovo oggetto entra in una casa, un altro - di pari o maggiore volume - deve necessariamente uscire. Non esiste alternativa a questa - solo in apparenza - semplice regola. Nessuna deroga è consentita, il suo rispetto è essenziale. E vitale.
Con il passare del tempo l'uomo era invecchiato e aveva allentato quei controlli che, invece, erano indispensabili per garantire e assicurare il rispetto dei principi di quel singolare bilancio. Forse si era semplicemente distratto.
E adesso era lì, nel suo appartamento, e cercava con lo sguardo il suo grosso libro contabile, quello sul quale aveva sempre - o quasi sempre? - registrato entrate e uscite di cose. Voleva rendersi conto di ciò che aveva sbagliato, di ciò che, in tutta evidenza, aveva omesso di annotare. Ma, come detto, era ormai troppo tardi.
Circondato, completamente racchiuso da compatte e invalicabili pareti di oggetti, l'uomo non poteva più muoversi.

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