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giovedì 21 aprile 2011

DEPISTAGGI



Le proposte di modifica della Costituzione, a volte bizzarre, a volte pericolose, si sono moltiplicate negli ultimi tempi a opera di sconosciuti “peones” della maggioranza.
Ma qual è il vero obiettivo di tali operazioni? Dal momento che le possibilità di reali modifiche della carta costituzionale sono assai esigue, per non dire nulle, (maggioranza parlamentare risicata, iter lungo e complesso, eventuale probabile referendum confermativo) è evidente che si tratta di azioni di disturbo, rivolte a depistare, a sviare l’attenzione dell’opinione pubblica dal vero proposito del Presidente del Consiglio: l’approvazione, in tempi brevi, di alcuni provvedimenti legislativi, nel campo della giustizia, che gli permettano di sottrarsi ai numerosi procedimenti giudiziari in corso a suo carico.
La legge sulla prescrizione breve (che annienterebbe di botto il processo Mills) si trova in dirittura d’arrivo al Senato. L’unico ostacolo potrebbe essere rappresentato dalla sua mancata promulgazione da parte del Presidente della Repubblica il quale, proprio a tale proposito, a scopo quasi intimidatorio, è tenuto sotto costante e logorante pressione.
Sempre in Senato si stanno discutendo, e sono in corso di approvazione, una serie di norme che riguardano il cosiddetto “processo lungo”, vale a dire l’ammissibilità di un numero illimitato di testimoni a favore della difesa. Provvedimento che, se confermato, favorirebbe le manovre dilatorie degli avvocati difensori provocando così (ed è questo ciò che interessa veramente) lo slittamento a tempo indefinito di un altro paio di processi nei quali è imputato il nostro sciagurato Premier.
Subito dopo, per completare l’opera devastatrice, sarà la volta delle intercettazioni. La famigerata legge-bavaglio, ormai finita in soffitta, sarà ripescata e si tenterà di approvarla di corsa e nella sua formulazione più virulenta, quella iniziale, senza le numerose modifiche pretese e imposte da Gianfranco Fini, a quel tempo ancora allegramente parte della maggioranza di governo.
In ultimo, e al di fuori della sfera della giustizia, è necessario non scordare il tentativo di estendere, attraverso una piccola modifica legislativa, l’applicazione del sistema elettorale attualmente vigente per la Camera – Porcellum con premio di maggioranza calcolato su base nazionale – anche al Senato, per garantire, in caso di elezioni politiche anticipate, un successo pieno a Pdl e Lega in modo da scongiurare il temuto “pareggio” che costringerebbe Berlusconi a una brusca uscita di scena.
Mai come oggi la nostra democrazia è in pericolo, vilipesa e sottoposta a continui tentativi di indebolimento se non a vera e propria opera di smantellamento.
Lo scontro politico ha raggiunto una tale asprezza che si sta per superare il livello di guardia.
Presto o tardi sarà inevitabile una resa dei conti, le cui conseguenze sono al momento del tutto imprevedibili.
Ogni cittadino è dunque chiamato a difendere le libertà fondamentali. È opportuno aggiungere che, chi ha avuto responsabilità nel determinare l’attuale disastrosa situazione, in maniera più o meno grave, è ormai coinvolto. E non potrà essere assolto.


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