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sabato 29 novembre 2025

LETTURE DELLA GIOVINEZZA (5) - "TOMMY RIVER" DI MINO MILANI


 (Dodici letture dell'adolescenza che hanno fatto nascere l'amore per i libri).

Mino Milani (1928 - 2022) è stato uno scrittore, giornalista e fumettista italiano, noto per la sua versatilità e per la grande prolificità. Ha scritto romanzi storici, d’avventura, gialli e opere per ragazzi. Tra i suoi più celebri personaggi troviamo Tommy River, protagonista di una serie western molto amata (in tutto sono otto i volumi dedicati al giovane cow-boy, scritti tra il 1960 e il 1976). La scrittura di Milani, limpida e coinvolgente, ha accompagnato intere generazioni di lettori, e ha lasciato un segno profondo nella narrativa italiana del Novecento. Tommy River è il primo romanzo della serie dedicata al selvaggio West, ed è una storia avventurosa, intensa e profonda, che mescola azione, identità e ricerca di giustizia in un’America post guerra civile ancora segnata da conflitti e trasformazioni.

Nel cuore del racconto troviamo Tommy River, un giovane ex ufficiale della cavalleria sudista che, dopo la fine della guerra si ritrova senza patria, senza ruolo e senza direzione. Non è più un soldato, non è ancora un cow-boy: è un uomo in transizione, alla ricerca di un nuovo senso, di un lavoro, di un destino. Il romanzo lo segue in questo percorso, che lo porta a vivere tra i nativi americani, in una terra dove le identità si mescolano e i confini culturali si fanno più sfumati.

Milani tratteggia un protagonista complesso e sfaccettato, che si interroga su chi sia davvero: bianco tra i pellerossa, guerriero senza guerra, uomo in bilico tra due mondi. La sua pelle più chiara dei Cheyenne non conta nulla: ciò che conta è da che parte si sceglie di stare, quella della giustizia, della dignità, dell’umanità. E Tommy sceglie.

Il romanzo è scritto con uno stile limpido e coinvolgente, e riesce a evocare paesaggi, emozioni e tensioni con grande efficacia. L’avventura è il motore narrativo, ma sotto la superficie si muovono temi più profondi: il senso di appartenenza, la costruzione dell’identità, il confronto tra culture, la memoria di una guerra che ha lasciato ferite ancora aperte.

Per un lettore adolescente, Tommy River non è soltanto una storia di scontri, cavalli e pistole: è un racconto di formazione mascherato da romanzo d’avventura. Attraverso le vicende del protagonista, il romanzo invita il lettore a interrogarsi su cosa significhi davvero scegliere la propria identità. Tommy non è un eroe nel senso classico: è un ragazzo che si trova costantemente a dover decidere tra ciò che ha imparato e ciò che sente giusto, tra le regole imposte dalla società e la voce della propria coscienza.

In un mondo diviso da pregiudizi, violenza e rancori, Tommy sceglie la via più difficile: quella dell’empatia, del rispetto, della giustizia. E lo fa non con proclami, ma con gesti concreti, con silenzi, con scelte che lo allontanano dalla sicurezza e lo avvicinano alla verità. Questo può essere un messaggio potente: che il coraggio non è solo affrontare un nemico, ma anche resistere alla pressione del gruppo, difendere chi è diverso, restare fedeli a sé stessi.


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