(Dodici letture dell'adolescenza che hanno fatto nascere l'amore per i libri).
Mino
Milani (1928 - 2022) è stato uno scrittore, giornalista e fumettista italiano,
noto per la sua versatilità e per la grande prolificità. Ha scritto romanzi
storici, d’avventura, gialli e opere per ragazzi. Tra i suoi più celebri
personaggi troviamo Tommy River, protagonista di una serie western molto amata
(in tutto sono otto i volumi dedicati al giovane cow-boy, scritti tra il 1960 e
il 1976). La scrittura di Milani, limpida e coinvolgente, ha accompagnato intere
generazioni di lettori, e ha lasciato un segno profondo nella narrativa
italiana del Novecento. Tommy River è il primo romanzo della serie
dedicata al selvaggio West, ed è una storia avventurosa, intensa e profonda,
che mescola azione, identità e ricerca di giustizia in un’America post guerra
civile ancora segnata da conflitti e trasformazioni.
Nel
cuore del racconto troviamo Tommy River, un giovane ex ufficiale della
cavalleria sudista che, dopo la fine della guerra si ritrova senza patria,
senza ruolo e senza direzione. Non è più un soldato, non è ancora un cow-boy: è
un uomo in transizione, alla ricerca di un nuovo senso, di un lavoro, di un
destino. Il romanzo lo segue in questo percorso, che lo porta a vivere tra i
nativi americani, in una terra dove le identità si mescolano e i confini
culturali si fanno più sfumati.
Milani tratteggia un protagonista
complesso e sfaccettato,
che si interroga su chi sia davvero: bianco tra i pellerossa, guerriero senza
guerra, uomo in bilico tra due mondi. La sua pelle più chiara dei Cheyenne non
conta nulla: ciò che conta è da che parte si sceglie di stare, quella della
giustizia, della dignità, dell’umanità. E Tommy sceglie.
Il
romanzo è scritto con uno stile limpido e coinvolgente, e riesce a evocare
paesaggi, emozioni e tensioni con grande efficacia. L’avventura è il motore narrativo, ma sotto la superficie
si muovono temi più profondi: il senso di appartenenza, la costruzione
dell’identità, il confronto tra culture, la memoria di una guerra che ha
lasciato ferite ancora aperte.
Per
un lettore adolescente, Tommy
River non è soltanto una storia di scontri, cavalli e pistole: è un
racconto di formazione mascherato da romanzo d’avventura. Attraverso le vicende
del protagonista, il romanzo invita il lettore a interrogarsi su cosa significhi
davvero scegliere la propria identità. Tommy non è un eroe nel senso classico:
è un ragazzo che si trova costantemente a dover decidere tra ciò che ha
imparato e ciò che sente giusto, tra le regole imposte dalla società e la voce
della propria coscienza.
In
un mondo diviso da pregiudizi, violenza e rancori, Tommy sceglie la via più
difficile: quella dell’empatia, del rispetto, della giustizia. E lo fa non con
proclami, ma con gesti concreti, con silenzi, con scelte che lo allontanano
dalla sicurezza e lo avvicinano alla verità. Questo può essere un messaggio potente:
che il coraggio non è solo affrontare un nemico, ma anche resistere alla
pressione del gruppo, difendere chi è diverso, restare fedeli a sé stessi.


Nessun commento:
Posta un commento