Powered By Blogger

martedì 18 novembre 2025

ESECUZIONI


 

L'ombra della paura si allungava sulle strade delle città, soffocando ogni residuo di normalità. I reati aumentavano sempre di più, tanto da sembrare inarrestabili, inghiottivano la tranquillità quotidiana, lasciando una tragica scia di violenza e disperazione. Le prigioni, ormai al collasso, rigurgitavano detenuti, ormai ammassati uno sull'altro. Lo Stato annaspava, impotente di fronte al dilagare della criminalità. La gente era stanca, la rabbia ribolliva e le piazze erano animate da proteste sempre più massicce, un coro assordante che invocava giustizia, che chiedeva a gran voce un cambiamento.

Fu in questo clima di disperazione che fu presa una decisione severa: un provvedimento straordinario e urgente stabilì l'abolizione delle pene detentive. Da quel momento in poi, ogni condannato, dal più efferato assassino al più insignificante ladruncolo, sarebbe stato giustiziato. Si trattava di una soluzione radicale, brutale, nata dalla convinzione che solo il terrore potesse arginare il caos.

Le esecuzioni, da quel momento, si moltiplicarono a migliaia, troppe per essere gestite dal solo apparato statale. Allora, con un cinismo disarmante, lo Stato delegò la funzione capitale ai cittadini.

"Se ce l'avessi tra le mani" avevano sempre borbottato e urlato nelle piazze. Adesso quelle parole si erano trasformate in una realtà agghiacciante. Ogni mattina, un furgone scuro si fermava davanti alle abitazioni sorteggiate. Un condannato, spesso con lo sguardo spento e rassegnato, veniva consegnato alla famiglia prescelta. La sera, un altro furgone passava a ritirare il cadavere. Una routine macabra che si ripeteva senza sosta, scandendo il ritmo di una nuova, terrificante normalità.

Quel giorno, tra le altre, era il turno della famiglia Brogi. Un giovane dai tratti smunti, le mani legate dietro la schiena e gli occhi privi di ogni speranza, fu scortato dentro casa. L'aria si fece pesante, densa di una tensione insopportabile. La signora Brogi si affrettò in cucina, fingendo indifferenza, sperando che il peso dell'orrore ricadesse tutto sulle spalle del marito. Lui, lo sguardo sgomento, provò ad affrontare la situazione, ma il coraggio gli venne meno. La sua mano tremava in modo incontrollabile, il fiato gli mancava, soffocato da un'angoscia opprimente. Alla fine desistette, incapace di compiere un gesto che considerava mostruoso.

L'incubo si fece più pressante. Le regole erano chiare: se la famiglia incaricata non avesse proceduto con l'esecuzione, sarebbe stata a sua volta processata e avrebbe rischiato la condanna a morte. I Brogi erano intrappolati, un'onda gelida di disperazione li avvolse. Il tempo stringeva, ogni secondo sembrava un'eternità. La scelta era tra la vita di quel giovane sconosciuto e la propria, e quella dei propri cari.

Poi, in un istante che si dilatò all'infinito, fu Clara, la figlia più giovane, a farsi avanti. I suoi occhi, di solito pieni di sogni e di innocenza, ora riflettevano una determinazione glaciale, una fredda risolutezza che non gli apparteneva. Afferrò l'arma che era stata lasciata sul tavolo, la strinse con una fermezza inaspettata per una ragazza della sua età. Senza esitare, senza pronunciare una sola parola, eseguì il compito. Il rumore squarciò il silenzio innaturale della casa, un suono secco e assordante che marchiò per sempre le loro vite. La famiglia Brogi era salva, ma a quale prezzo? Il sangue di un innocente, o di un colpevole che fosse, aveva macchiato le loro mani, le loro anime, in un mondo dove la giustizia era morta e la sopravvivenza era diventata la sola, brutale legge.

Nessun commento:

Posta un commento