(Dodici letture dell'adolescenza che hanno fatto nascere l'amore per i libri).
La
"Casa a vapore", pubblicato nel 1879, è un romanzo
di Jules Verne (1828 - 1905), scrittore che non ha bisogno di presentazione. Si tratta di un'opera meno nota tra quelle dell'autore
francese. È il resoconto di un avventuroso itinerario attraverso l’India del
nord, da Calcutta fino a Mumbai. Il viaggio è guidato del colonnello britannico
Edward Munro, uomo segnato da una profonda perdita: dieci anni prima, sua
moglie era scomparsa durante gli scontri sanguinosi nei pressi di Cawnpore. Da
allora, Munro ha vissuto nel silenzio del lutto, e questo viaggio rappresenta
per lui non solo un'esplorazione geografica, ma anche un tentativo di
riconciliazione con il passato.
A
bordo della sua straordinaria "casa a vapore", una locomotiva
stradale ingegnosamente camuffata da elefante
e che traina due eleganti vagoni abitabili, Munro è accompagnato da un
gruppo di amici fidati, tra i quali
spicca l'ingegner Banks, il progettista del bizzarro veicolo.
La
spedizione prende il via da Calcutta, e attraversa città cariche di storia e
spiritualità. Il viaggio, punteggiato da imprevisti e incontri sorprendenti,
conduce il gruppo fino ai piedi dell’Himalaya, dove Munro fa la conoscenza di
Mathias Van Guitt, eccentrico naturalista olandese che cattura animali esotici
per gli zoo. Tra i suoi servitori c’è Kalagani, un uomo enigmatico e devoto,
che in realtà è al servizio di Nana Sahib, il temuto leader della rivolta di
dieci anni prima, creduto morto ma tornato nell’ombra, con l’obiettivo di
attirare Munro in una trappola mortale.
Nonostante
le apparenze, la convivenza tra Van Guitt e la comitiva si svolge in modo
pacifico per circa due mesi. Kalagani, sempre cortese e disponibile, non lascia
trasparire nulla delle sue vere intenzioni. Catturata l'ultima tigre, la casa a
vapore riparte, trainando anche il serraglio dell’olandese, che poi si separa
dal gruppo, mentre Kalagani riesce a infiltrarsi nel personale della casa
viaggiante.
La
carovana viene poi assalita da un’orda di elefanti selvaggi. Costretti a
rifugiarsi nel lago Puturia, i viaggiatori perdono uno dei vagoni. Kalagani
viene mandato in avanscoperta, ma non fa ritorno. Quando la casa a vapore tenta
di sbarcare per cercarlo, viene attaccata da un gruppo di Thug, sicari al
servizio dello stesso Kalagani. Munro viene catturato e condotto da Nana Sahib,
che lo fa legare alla bocca di un cannone, deciso a giustiziarlo il giorno
seguente.
Ma
nella notte accade l’impensabile: un servitore riesce a liberare il colonnello
e a salvare anche la misteriosa "Fiamma Errante", cioè Lady Munro, la
moglie creduta morta, che invece ha vagato per anni nella regione, impazzita e
irriconoscibile. L'ingegner Banks, nel frattempo, riesce a ribaltare le sorti
dello scontro: fa esplodere il Gigante d’Acciaio, distruggendo i Thug e ponendo
fine alla minaccia di Nana Sahib e Kalagani.
La
comitiva raggiunge Bombay in treno. Il romanzo si chiude poco dopo, con una
visita collettiva al colonnello Munro nella sua residenza di Calcutta, dove Lady
Munro, lentamente, comincia a ritrovare sé stessa.
Una
storia epica, che intreccia avventura, ingegno, vendetta e redenzione sullo
sfondo di un’India affascinante e pericolosa.
Questa
narrazione lascia in un adolescente un senso profondo di avventura e scoperta,
ma anche una riflessione sulla fragilità delle relazioni umane, sul potere
della lealtà e sul conflitto tra civiltà e natura. Attraverso il viaggio del
colonnello Munro e dei suoi compagni, il giovane lettore può confrontarsi con
temi come la perdita, la memoria, il coraggio e la redenzione, imparando che
dietro ogni esplorazione esterna si nasconde sempre un percorso interiore.


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