Il suo primo giorno alla Soluzioni Globali srl, una grande ditta
di servizi, fu come essere catapultata in un formicaio frenetico e chiassoso.
Paola, ragazza molto timida e impacciata, si sentiva minuscola e vulnerabile in
mezzo a quel brulicare di volti sconosciuti. I suoi capelli neri e lisci
incorniciavano un viso dalla forma appuntita, con tratti decisi e un po'
spigolosi. La pelle era olivastra. Il fisico minuto e l'evidente magrezza non
facevano che accrescere in lei la mancanza di autostima. Nessuno sembrava
notarla, i colleghi sfrecciavano indaffarati, i loro sguardi non si posavano
mai su di lei. Insomma, si sentiva un pesce fuor d'acqua, in un ambiente che le
appariva ostile e che non riusciva a comprendere. Poi incontrò Arianna. Anche
lei era una nuova arrivata, ma la sua persona era circondata da una suggestione
del tutto diversa. Aveva qualche anno in più di Paola, e si muoveva con una
sicurezza che spiazzava. Un sorriso un po' sfrontato le illuminava sempre il
volto. Bionda, con riccioli corti e un trucco impeccabile che faceva risaltare
gli occhi azzurri, Arianna emanava un'energia contagiosa. Il suo fisico formoso
non la scoraggiava affatto. Anzi, sembrava quasi un pretesto per indossare
abiti attillati e gonne corte che mettevano in risalto le sue generose curve.
Arianna amoreggiava apertamente con tutti gli uomini dell'ufficio, concedendo
sorrisi ammiccanti e battute maliziose. A differenza di Paola, lei si era
ambientata con una rapidità sorprendente. Grazie alla presenza di Arianna,
Paola iniziò a sentirsi meno invisibile, anche se le sue difficoltà
continuavano. Al lavoro, la sua timidezza si traduceva in goffaggine e
incertezza, rendendo anche i compiti più semplici una montagna da scalare.
Nelle interazioni sociali si sentiva sempre a disagio, le parole le morivano in
gola e il rossore le invadeva il viso al minimo contatto visivo. Un giorno,
durante una pausa caffè, Arianna si avvicinò a Paola con un'espressione
complice.
"Ti devo confessare una
cosa" disse, gli occhi che brillavano di una luce maliziosa. "Mi sono
presa una bella cotta per il dottor Strozzi". Si trattava del loro
dirigente. Paola rimase di stucco.
"Ma... lui è sposato"
balbettò, il suo senso morale in subbuglio. "E poi ha più di
cinquant'anni!"
Arianna scrollò le spalle con
noncuranza.
"Certo, lo so. In ogni caso è un
uomo molto affascinante, con un sacco di soldi. E a me i soldi piacciono, non
te lo nascondo".
Paola si sentì turbata da quella
confessione così spudorata.
"E lui come si comporta? Ti fa
dei complimenti?" chiese con titubanza.
"Oh, sicuro" rispose
Arianna con un sorriso furbo. "Anche un po' pesanti, a volte. Ed io sto al
gioco. Una volta mi ha pure messo una mano sul sedere, sai? Ma ho fatto finta
di niente".
Paola era sempre più incredula e
sconcertata. Qualche giorno dopo, fu invece lei a confidarsi con Arianna.
"Sai, mi piace Giorgio" sussurrò, il viso in fiamme. Giorgio era un collega gentile e riservato, un bel ragazzo che spesso incrociava il suo sguardo, uno dei pochi che lo facesse. In quei momenti si sentiva ancora più a disagio, ma quell'attenzione le procurava piacere(...)
(Il libro è disponibile in versione cartacea e digitale su Amazon e sulle principali librerie online)


Nessun commento:
Posta un commento