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domenica 2 novembre 2025

LETTURE DELLA GIOVINEZZA (1) - "L'ORSO" DI JAMES OLIVER CURWOOD

(Dodici letture dell'adolescenza che hanno fatto nascere l'amore per i libri).

James Oliver Curwood (1878 - 1927) è stato uno scrittore statunitense, che ha celebrato il Grande Nord come il suo contemporaneo Jack London.

Dai suoi racconti e romanzi sono stati tratti molti film.

Il romanzo L'orso è stato pubblicato nel 1916.

Nell'opera si racconta la storia di Thor, il possente grizzly che abita le terre selvagge della Columbia Britannica. Per tutta la sua vita l'orso ha regnato indisturbato tra le vette maestose, le vallate silenziose e i boschi fitti che nessun uomo ha mai calpestato. Il suo mondo è puro, intatto, governato da leggi antiche e ritmi naturali. Un giorno, tuttavia, qualcosa cambia. Un odore nuovo si insinua tra le correnti d’aria, un odore estraneo, pungente, che porta con sé il presagio del dolore. È l’odore dell’uomo. E con lui arrivano i fucili.

Due cacciatori si mettono sulle sue tracce. Uno di loro è Jim Langdon, studioso della fauna selvatica, ma anche appassionato di caccia. Per lui, Thor non è solo un animale: è un trofeo, una conquista, un simbolo da dominare. Langdon non cerca solo il corpo del grizzly, ma la sua grandezza, la sua leggenda.

Inizia così la fuga di Thor, una corsa istintiva e disperata attraverso paesaggi spettacolari e impervi: creste rocciose, foreste millenarie, altipiani battuti dal vento. Durante il cammino, il grizzly incontra Muskwa, un cucciolo d’orso bruno rimasto solo, orfano della madre, uccisa da quegli stessi uomini che ora inseguono Thor. All’inizio, il vecchio orso è diffidente. Non ha mai conosciuto la compagnia, né la tenerezza. Ma Muskwa lo segue, lo osserva, lo imita. E lentamente, tra i due nasce un legame inatteso: una forma di affetto, di protezione, di silenziosa complicità.

Il pericolo, però, non si allontana. I cacciatori si avvicinano, giorno dopo giorno, tracciando orme, lasciando segnali, stringendo il cerchio. La minaccia è costante, e incombe come un’ombra. Ogni passo, per i fuggitivi, potrebbe essere l’ultimo. Ogni rifugio, una trappola.

L’orso non è solo un racconto d’avventura. È una favola moderna, aspra e struggente, che ha lasciato un’impronta profonda nell’immaginario di generazioni di lettori. Attraverso la fuga di Thor e l’amicizia con Muskwa, il romanzo esplora il fragile equilibrio tra l’uomo e la natura, la brutalità della conquista, la dolcezza della solidarietà, la bellezza selvaggia di un mondo che resiste. Una storia che parla di libertà, di istinto, e di quel confine sottile dove il rispetto si trasforma in violenza.

Una lettura potente che lascia in un adolescente un’impronta profonda: un senso di meraviglia per la natura selvaggia, una riflessione sul rispetto per gli esseri viventi e una consapevolezza nuova del confine sottile tra istinto e violenza, tra libertà e dominio. Una storia che porta a interrogarsi sul ruolo dell’uomo in un equilibrio fragile che non gli appartiene del tutto.

 

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