Dal racconto:
Festa di Capodanno
La baita di montagna, incastonata nel manto
nevoso che brillava sotto la luce delle stelle, era un centro di allegria e di
calore. Le chiacchiere e le risate delle giovani coppie si univano al crepitio
del fuoco nel camino, creando un'atmosfera intima e festosa. La cena di
Capodanno era stata un succedersi di piatti gustosi e di brindisi spensierati,
innaffiati da abbondante vino rosso e spumante. Alla fine erano comparsi, come
per magia, dei superalcolici che qualcuno aveva portato. L'euforia della festa
aveva contagiato tutti, rendendo l'ambiente vivace e pieno di promesse per
l'anno nuovo.
Quando i bicchieri furono stati quasi tutti
svuotati e le pance ormai piene, Roberto, l'anima della festa nonché generoso
padrone di casa, propose un gioco per ravvivare ancora di più la serata. Uno di
quei giochi stupidi che si fanno quando non si sa più che cosa fare e quando si
è tutti un po' brilli. Tra qualche lieve resistenza e molte risate, le coppie
si disposero in cerchio nel salone addobbato a festa. Il gioco era semplice: a turno,
si doveva rispondere con sincerità a una domanda un po' imbarazzante. Chi si
rifiutava di farlo avrebbe dovuto affrontare una penitenza stabilita
all'unanimità.
Le risposte, a volte divertenti, a volte anche
un po' piccanti, rivelarono piccole manie oltre che segreti difficili da
confessare. Alla fine, il destino beffardo designò Mario e Rosy come i
perdenti, poiché considerati da tutti i più reticenti. Mario era fidanzato con
Giulia, seduta proprio accanto a lui, mentre Rosy era la compagna di Luca, che
le teneva la mano con un sorriso un po' nervoso.
Roberto, con un luccichio malizioso negli
occhi, dovuto non soltanto all'alcool ma alla consueta impudenza, si strofinò
le mani, pregustando il divertimento.
"Per i nostri due sfortunati amici ho in
mente una penitenza che ricorderanno a lungo!" annunciò euforico.
Un mormorio di eccitazione percorse l'intero
gruppo. Mario e Rosy si scambiarono un'occhiata carica di nervosismo e
apprensione. I due ragazzi non si conoscevano bene, si erano incontrati solo un
paio di volte in compagnia e non avevano mai avuto l'occasione di scambiare più
di qualche parola superficiale.
"La pena sarà questa" proclamò
Roberto con un tono teatrale. "Mario e Rosy dovranno scambiarsi i
vestiti!"
Un silenzio assoluto calò sull'ambiente. Mario
sentì il viso avvampare. Rosy sgranò gli occhi, sorpresa e confusa ma anche un
po' divertita. L'imbarazzo generale era comunque palpabile, denso come il fumo
che proveniva pigro dal camino quasi spento (...)
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