Francesca
e Patrizia si sono trasferite da poco in un piccolo paese di campagna. Erano
stufe della vita frenetica della città, del traffico e del rumore. Ora lavorano
da casa. Hanno poco più di trent’anni, ma stanno insieme già da un bel po’. Il
loro è un rapporto solido, fatto di abitudini consolidate, di sguardi complici.
Hanno preso in affitto una casetta all’inizio dell’abitato, con un piccolo
giardino e un glicine che si arrampica sulla grondaia. La mattina si sente il
canto dei galli, e la sera il profumo della legna bruciata entra dalle
finestre.
In
paese, in apparenza, sono state accolte bene. Tutti si dimostrano gentili con
loro. Un sorriso, un "buongiorno", un "serve una mano?"
Francesca si rilassa. Patrizia sorride più spesso. Fanno la spesa al mercato,
prendono il pane fresco dal fornaio, salutano il postino per nome. La vita
sembra più semplice, più umana.
Ma
nelle piccole realtà, si sa, i sorrisi sono spesso maschere. Dietro le tende,
dietro le persiane, si celano pettegolezzi e ipocrisie. La loro situazione
sentimentale non è passata inosservata. Fa parlare. Fa discutere. Ma sempre
dietro le spalle.
Come
accade spesso sul sagrato della chiesa.
"Quelle
due..." bisbiglia Mariuccia, stringendo il rosario tra le dita, mentre
Francesca e Patrizia passano a pochi metri da lei.
"Eh?"
dice Teresina, che era un po’ distratta, intenta a sistemarsi il foulard.
"Dicono
a tutti che vivono insieme per dividere le spese, ma secondo me dividono anche
il letto" insiste Mariuccia, con un sorrisetto tagliente. Mariuccia è la
responsabile delle Figlie di Maria, la più potente associazione religiosa del
paese. Provvede a tutto: fiori per l’altare, candele, raccolte fondi, e
naturalmente, al benessere del parroco...
Teresina
fa finta di scandalizzarsi, si porta una mano alla bocca. "Vivono nel
peccato!" esclama, con tono teatrale.
"Sono
belle, sono giovani, e qui in paese ci sono tanti ragazzi scapoli che
vorrebbero prendere moglie e non trovano" aggiunge Mariuccia, con tono di
rimprovero.
"Eh?
Quali?"chiede Teresina.
"Quali?
Tommasino, per esempio, il figlio di Giovanna. È un bravo ragazzo, sta sempre
con i genitori e…
"Ma
è ritardato! esclama Teresina. Mariuccia solleva le spalle. "Allora
Pietrino" propone. Teresina scuote le mani, fa segno di no. "Anche
quello sta sempre con i genitori, ma li picchia! È mezzo matto! "E
Michelino? Il figlio di Leonilda, non va bene neanche lui?" "Ma
quello beve!" esclama Teresina.
"È
un grande lavoratore. È vero, a volte esagera con il vino, ma lo fa soltanto il
sabato e la domenica" dice Mariuccia. "E durante le feste comandate e
il giorno della fiera" aggiunge Teresina.
"Sarà
così, ma per quelle come loro sarebbe già un lusso" ribadisce Mariuccia,
con tono definitivo.
Al
bar del paese, i discorsi non sono tanto diversi. Le due donne che stanno
insieme fanno parlare anche lì.
"Non
sono brutte" dice Giorgione, che ha già scolato un paio di bicchieri.
"E
chi ha detto che sono brutte? ribatte Livio, che invece si è bevuto quasi un
litro. "Anzi" aggiunge. "La bionda non è niente male. Però è uno
spreco. Si vede che non hanno mai provato un uomo vero".
"E
chi sarebbe l’uomo vero? Tu?" lo provoca Giorgione. "Certamente!"
biascica Livio. "Se provassero con me cambierebbero subito parrocchia!
Garantito! Provare per credere! "
"Sarebbero
le prime, a provare con te" lo prende in giro Giorgione. Tutti si mettono
a ridere.
"Quando
ero più giovane c’era la fila!" ribatte
Livio, e poi si versa ancora da bere. "Comprese quelle dell’altra sponda!"
Altre risate, ancora più sguaiate.
Proprio
in quel momento, entrano nel bar Francesca e Patrizia. Si dirigono al banco.
"Due
caffè, grazie" comanda Patrizia. Il barista annuisce. Tutti zittiscono.
Qualcuno abbassa lo sguardo. Qualcun altro accenna un sorriso, un cenno di
saluto, come se nulla fosse. Come se non avessero appena riso di loro.
Francesca
sorride. Guarda fuori dalla finestra, dove il sole filtra tra i rami spogli del
platano. Come si sta bene in questo
paese, pensa. Com’è piacevole vivere in questa piccola realtà. Sono tutti così
carini e gentili! Poi appoggia la mano sul braccio di Patrizia.


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