(Dodici letture dell'adolescenza che hanno fatto nascere l'amore per i libri).
Richard
George Adams (1920
- 2016) è stato uno scrittore britannico. È conosciuto soprattutto per
avere scritto tre romanzi che hanno come protagonisti degli animali.
Il più noto tra loro è La collina dei
conigli, uscito nel 1972 e tradotto in Italia nel 1975.
La
storia inizia in una tranquilla comunità di conigli situata a Sandleford, dove
un giovane e sensibile esemplare di nome Quintilio è tormentato da una visione
inquietante: la sua tana è destinata a essere distrutta. Insieme al fratello
maggiore Moscardo, cerca invano di convincere il capo della conigliera a
organizzare una fuga. Di fronte all’indifferenza generale, i due decidono di
partire da soli, accompagnati da un piccolo gruppo di compagni: tra loro ci
sono due ex membri della guardia militare, Parruccone e Argento, il brillante
Mirtillo, il velocissimo Dente di Leone, il timido Nicchio, il goffo Smerlotto,
il tenace Ramolaccio e i riservati Lampo e Ghianda.
Guidati
da Moscardo, i conigli si avventurano in territori sconosciuti, affrontando pericoli
e ostacoli. Lungo il cammino incontrano Primula Gialla, un coniglio eccentrico
che li invita a unirsi alla sua colonia, dove il cibo abbonda e tutto sembra
sicuro. Ma presto scoprono che l’ambiente è disseminato di trappole mortali
piazzate da un contadino. Dopo un episodio drammatico in cui Parruccone rischia
la vita, il gruppo decide di ripartire, portando con sé Ribes, un coniglio
fuggito da quella conigliera.
La
compagnia raggiunge infine la cima della collina di Watership, luogo che
Quintilio aveva visto nelle sue visioni come rifugio ideale. Qui si
stabiliscono, e vengono raggiunti da due superstiti di Sandleford, Pungitopo e
Campanula, che confermano la distruzione della loro vecchia casa, dando credito
alle premonizioni di Quintilio.
Sul
colle, i conigli stringono amicizia con Kehaar, un gabbiano ferito che diventa
loro alleato. Ma la nuova colonia ha un problema: non ci sono femmine, e senza
di loro non potrà sopravvivere. Grazie a Kehaar, scoprono l’esistenza di una
grande conigliera chiamata Èfrafa, e organizzano una spedizione guidata da
Pungitopo per convincere alcune femmine a unirsi a loro. Tuttavia, la missione
pacifica si trasforma in prigionia: Èfrafa è governata con pugno di ferro dal
Generale Vulneraria, che tiene tutti sotto stretta sorveglianza.
Nel
frattempo, ignari dell’esito della spedizione, i conigli rimasti a Watership
tentano un’incursione in una fattoria vicina per liberare alcune coniglie
domestiche. L’operazione riesce, ma Moscardo viene gravemente ferito e si salva
solo grazie all’intuito di Quintilio.
Con
solo due femmine al seguito, Moscardo elabora un piano più audace per tornare a
Èfrafa e liberarne altre. Parruccone si infiltra nella colonia nemica, contatta
alcune femmine insoddisfatte e, con l’aiuto di Kehaar, organizza la fuga. Il
primo tentativo fallisce per un imprevisto, ma dopo molte peripezie il gruppo
riesce a tornare a Watership con le compagne liberate.
Seguono
poi altre peripezie, che portano alla sconfitta definitiva del Generale Vulneraria.
Col
passare degli anni, la colonia di Watership si espande e prospera. Moscardo,
ormai vecchio e stanco, muore serenamente. La sua anima viene accolta da
El-ahrairah, il leggendario eroe dei conigli, e condotta verso un’altra vita.
La
lettura di La collina dei
conigli può lasciare in un adolescente un senso profondo di
crescita, coraggio e solidarietà. Attraverso il viaggio dei protagonisti, il
giovane lettore scopre il valore della libertà, l’importanza dell’amicizia e la
forza della comunità di fronte al pericolo. Il romanzo insegna che anche i più
deboli, se uniti e guidati dalla fiducia reciproca, possono affrontare le sfide
più grandi. Rimane il ricordo di un’avventura epica, ma anche la consapevolezza
che la vera forza non sta nella violenza, bensì nell’intelligenza, nella lealtà
e nella speranza.


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