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giovedì 20 novembre 2025

NUOVO LIBRO - ESTRATTI (2)

Dal racconto: Il maestro di tennis

 

(...) Fin dall'inizio, tra me e Simona c'è stata una grande sintonia, non abbiamo mai avuto discussioni. Anche se ha poco più di quattordici anni, lei ha un bel fisico armonioso: è alta e atletica, con spalle forti. Le ragazze della sua età, in confronto, sembrano giraffe sgraziate. Invece, il corpo di Simona è già ben definito. Lei è carina, anche se la sua bellezza è comune. Ha i capelli castano chiaro e lunghi, con la riga in mezzo. Quando gioca, li lega in una coda un po' approssimativa.

Il suo carattere solare e divertente mi ha contagiato fin da subito, ha reso più leggeri gli allenamenti. Simona è estroversa, spontanea, non ha peli sulla lingua e dice sempre ciò che pensa, con una freschezza che disarma. Questa sua apertura rende il nostro rapporto di lavoro sciolto e sempre interessante. Il mio compito principale dovrebbe essere quello di perfezionare la sua tecnica, di affinare quel talento naturale che possiede aggiungendo al suo repertorio qualche colpo un po' più ricercato, magari una smorzata insidiosa o una veronica eseguita con maggiore precisione. In parallelo, stiamo lavorando molto sull'aspetto mentale, un elemento cruciale nel tennis, soprattutto a livello agonistico. Le insegno a gestire la pressione prima della gara, a rimanere concentrata nei momenti difficili, a trasformare la rabbia per un errore in energia positiva. Sono convinto che la solidità mentale di un atleta debba essere costruita fin dalla giovane età.

Negli ultimi tempi, però, ho iniziato a percepire un cambiamento quasi impercettibile ma che non lascia dubbi nell'atteggiamento di Simona. Non so bene come descriverlo, c'è qualcosa nell'aria, un'energia diversa quando mi è vicino. Ho il timore, anzi, la quasi certezza che si sia presa una cotta per me. Lo noto da piccoli segnali, da sguardi prolungati, da un'attenzione diversa nei miei confronti. Sembra meno spensierata, a volte quasi timida, eppure, allo stesso tempo, è diventata più civettuola. Cura molto di più il suo abbigliamento quando viene al circolo, scegliendo completini che mettono in risalto la sua figura. E poi ci sono quei dettagli che prima non notavo: a volte si presenta con gli occhi leggermente truccati, un filo di mascara, e le sue belle labbra sembrano sempre più lucide, a volte con una leggera colorazione rosata.

Ma sono alcuni contatti fisici, in apparenza innocenti, a turbarmi molto. Quando mi avvicino a lei per correggere l'impugnatura della racchetta, e mi metto alle sue spalle a stretto contatto per guidare il suo movimento, colgo la pressione dei suoi glutei sulla patta dei miei pantaloncini. Un contatto breve, forse involontario, ma che mi lascia sempre un senso di disagio. Se mi allontano un po' per osservare meglio la sua esecuzione, lei tende a seguirmi nel movimento, accorcia le distanze. E poi c'è stato un episodio in particolare che mi ha messo in grande difficoltà. Stavo cercando di spiegarle un movimento del bacino durante il servizio e, per testare la sua consapevolezza corporea, ho esercitato anch'io una leggera pressione sulla parte bassa della sua schiena. La sua reazione mi ha spiazzato: ha iniziato a fare dei piccoli movimenti rotatori con le anche, un gesto ambiguo, quasi provocatorio. A quel punto ho interrotto subito la lezione, mi sono allontanato con il cuore che batteva forte, sconvolto da quella che mi era sembrata una palese allusione. (...)

(Il libro è disponibile in versione cartacea ed e-book su Amazon e sulle principali librerie online)

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