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domenica 25 dicembre 2011

SANTA WIKIPEDIA



Se non ci fosse, bisognerebbe inventarla.
Lunga vita a Wikipedia!
Sto parlando dell’enciclopedia virtuale, diffusa in rete e alla quale tutti possono attingere oltre che contribuire aggiornando o modificando le voci oppure creandone di nuove.
Una volta non era così.
Quando ero bambino le poche e rare enciclopedie erano soltanto cartacee. Quasi tutte le famiglie con figli in età scolare ne possedevano una. Al massimo due. Era possibile, inoltre, consultarle in biblioteca. Erano l’unico strumento disponibile per le famose “ricerche” scolastiche, una sorta di passato, amanuense, “copia e incolla”.
Direte che non è cambiato nulla, e in effetti è così. Naturalmente, con i moderni sistemi tutto risulta più facile e più veloce, ma la sostanza non cambia.
O forse sì. Una volta l’essere costretti a ricopiare a mano i testi costringeva almeno gli studenti a leggerli, seppure con relativa attenzione; ora si può fare certamente a meno di tale tediosa incombenza, tanto ci pensano il computer e la stampante.
Tuttavia, ricordo che un tempo amavo sfogliare le mie due enciclopedie anche per solo diletto. Era bellissimo librarsi, senza obblighi, senza costrizioni, tra le meraviglie della scienza e della tecnica, tra le curiosità legate alla vita di animali selvatici e sconosciuti, tra i misteri – spesso inquietanti – del corpo umano.
Purtroppo, però, i grossi e poco maneggevoli volumi rimanevano sempre tali e quali, non si modificavano mai, se non in piccola parte acquistando i sottili libretti relativi agli aggiornamenti. In realtà, quasi nessuno lo faceva. In fondo, quelle revisioni non erano così indispensabili e poi, da un punto di vista puramente estetico, apparivano ben miseri collocati sullo scaffale accanto ai colorati dorsi dei tomi “principali”.
Ma ora tutto ciò è passato remoto. Un semplice, piacevole e tenero ricordo.
Adesso c’è Wikipedia, l’enciclopedia virtuale, dove si può trovare tutto. E se qualcosa manca, lo si può sempre aggiungere!
Tutti la consultano, tutti la utilizzano. Per farlo, è sufficiente un semplice click!
Ovviamente, al presente come allora, sono pochi quelli che ne leggono pure i testi. Come detto, c’è qualcuno che ogni tanto ruba qualcosa, ma nulla di più. La lettura di quei fitti paragrafi continua a rivelarsi noiosa e faticosa, gli argomenti troppo vasti e difficili da padroneggiare. E poi, ci si chiede, le fonti saranno attendibili, accuratamente verificate? Chissà! Nel dubbio, è meglio non rischiare, essere prudenti.
In parte, credo di rappresentare un’eccezione. Io Wikipedia la consulto eccome! Spazio da un argomento all’altro, facendomi guidare dall’estro del momento, dall’improvvisa illuminazione, dal repentino interesse. In particolare, apprezzo una sua particolare caratteristica, quella che mi attira di più e che la rende per me indispensabile.
Non essendo più giovanissimo, la mia memoria inizia a vacillare, qualche ricordo inizia a sbiadire, alcune informazioni si deformano e diventano imprecise, conoscenze che pensavo definitivamente acquisite scompaiono come d’incanto.
Mi capita spesso di pensare all’improvviso, nel corso della giornata e quando sono impegnato in tutt’altre occupazioni, a un attore, uno scrittore, un pittore o a un grande sportivo del passato. Quando ciò accade, lascio tutto e mi precipito su Wikipedia, la mia salvezza, il bastone delle mie funzioni mnemoniche invalide. Qual è il mio scopo? Ricordare un’impresa sportiva del passato? Richiamare alla mente le opere di un pittore? Rammentare il titolo di un libro? Di un film?
No, nulla di tutto ciò. A me interessa soltanto sapere se quella persona è viva o morta. Su queste cose, sapete, la memoria tradisce facilmente. Ma a porvi rimedio interviene Wikipedia, la grande enciclopedia virtuale! Accanto al nome oggetto della mia ricerca so di poter trovare sempre la data di nascita e, nel malaugurato caso, anche quella di decesso. Il tutto aggiornato in tempo reale.
L’immortalità, quella sì virtuale, consentita nelle antiche enciclopedie cartacee, ora  non è più permessa.   

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