Powered By Blogger

domenica 4 dicembre 2011

IL GRANDE SPORTELLO



Giacomo, il vecchio pensionato, scende in strada e si incammina lentamente, diretto al supermercato. Nel taschino della camicia ha la lista della spesa. Un misero elenco, da quando la crisi economica ha cominciato a mordere sempre di più. Pochi essenziali generi alimentari da acquistare, l’indispensabile per la sopravvivenza. Sono questi i pensieri che assillano l’anziano quando, proprio di fronte a lui, nota un uomo che cerca di attirare la sua attenzione. L’individuo indossa un elegante abito grigio, ha capelli e baffi molto curati. Gli porge la mano.
“Buongiorno. Permetta che mi presenti, sono il dottor Tassi, dell’Istituto Bancario San Pietro. La sua banca.”
Il pensionato è perplesso, annuisce senza capire. L’altro prosegue.
“Da quando siamo al governo, abbiamo deciso di estendere i servizi ai nostri clienti, che ormai sono diventati pure i nostri cittadini. Sono stato incaricato di assisterla personalmente in tutte le sue attività, in particolare in quelle di natura economica e finanziaria. E fare la spesa è di sicuro una di queste, una tra le più importanti per una persona come lei.”
Giacomo scuote la testa.
“In ogni caso abbiamo deciso di rispettare la privacy dei nostri clienti, di non essere invasivi. Non la seguirò mai dentro casa, ma soltanto tutte le volte che lei uscirà, per fornirle i miei consigli, per fare in modo che lei possa sempre impiegare il suo denaro nel migliore dei modi.” Sorriso.
Il pensionato sputa a terra.
“Voi non siete stati eletti” dice il vecchio.
Il dottor Tassi sembra spazientirsi.
“Uff! Ancora con questa storia? D’accordo, non siamo stati eletti, ma in futuro lo saremo, e allora non ci sarà più nulla da ridire.”
Giacomo lo guarda, meravigliato.
“Proprio così” continua Tassi. “Siamo stati chiamati a salvare il Paese. Con grande senso di responsabilità abbiamo accettato e siamo riusciti ad evitare il fallimento dello Stato, le nostre grandi capacità tecniche ci sono state riconosciute dagli osservatori del mondo intero. Alla fine, però, ci abbiamo preso gusto e abbiamo deciso che a questo punto è necessaria una legittimazione popolare. Ci presenteremo alle prossime elezioni.”
“Voi chi?” domanda il pensionato.
“Come? Noi banche, naturalmente!”
“Ma…”
“La mia banca, la sua banca, vincerà le elezioni.”
“E le altre?”
“Uff! L’unica altra banca che ci potrà contendere la vittoria è la Multicredit. Perderanno, e andranno all’opposizione. Tutte la altre, quelle minori, spariranno. Come vede, sarà preservato il sistema politico bipolare, ah ah!”
“Avete introdotto soltanto tasse!” sbotta Giacomo.
“Ci siamo resi conto che i cittadini di questo Paese hanno vissuto a lungo al di sopra delle loro possibilità, sprecando e risparmiando poco. I pochi che invece sono riusciti ad accumulare qualcosa lo hanno fatto unicamente per perseguire scopi personali e non per il bene della nazione. Il risparmio privato non ha senso! Non più, adesso che siamo noi a governare. È sbagliato parlare di tasse, come fa lei, si tratta invece di risparmio forzoso, a esclusivo vantaggio della collettività!”
“Soprattutto delle banche, direi.”
“Lei non capisce! È ancorato ad antichi pregiudizi!”
Il pensionato, per quanto possibile, accelera il passo. Ma l’altro lo segue.
“Passiamo a questioni più pratiche” dice, un po’ affannato, il dottor Tassi. “Posso vedere la lista della spesa?”
“Eh?”
“La lista della spesa! Devo fare un controllo preventivo.”
Il tono è perentorio. Giacomo, ora un po’ intimidito, porge il pezzo di carta. Il banchiere inforca un paio di occhiali e inizia a leggere con attenzione.
“Bene… ottimo… perfetto…” bofonchia tra sé. Poi estrae dalla giacca una lussuosa penna stilografica, traccia una riga, scrive qualcosa e poi restituisce il foglietto all’anziano.
“Mi spiace, ho dovuto fare una piccola rettifica” aggiunge.
Il pensionato nota che la parola carne è stata cancellata e sostituita da fagioli. La sua espressione è contrariata.
“Cerchi di capire” si giustifica il dottor Tassi. “Per festeggiare il prossimo Natale è previsto un piccolo ritocco ad alcune aliquote. Ogni possibile risorsa deve essere reperita. Per lei, in fondo, non cambia nulla.”
Giacomo, indignato, intasca il pezzo di carta e, pur zoppicando, si dirige a passo veloce verso l’ormai vicino ingresso del centro commerciale.
“Un attimo” cerca di bloccarlo Tassi. “Devo farle un’ultima raccomandazione. Sappia che l’aspetterò qui fuori. Sa, sempre per via del rispetto della privacy. Quindi procederò a un controllo di conformità tra quanto lei avrà acquistato rispetto a ciò che ho autorizzato. Naturalmente non dovranno essere presenti difformità. Poi potrà tornare a casa.”
Il pensionato, imbufalito, a testa bassa, si infila nel supermercato sbattendo la porta. Quando è all’interno, tuttavia, è colto da un profondo senso di angoscia. Si aggira tra le corsie senza acquistare nulla, confuso. A un tratto nota un’uscita di emergenza, proprio sul retro dell’enorme edificio. Non visto, apre la porta ed esce.
“Ehi!”
Un uomo in giacca cravatta.
“Eh?” Giacomo si blocca, atterrito.
“Sì, dico proprio a lei! Permette che mi presenti? Sono il dottor Mutui, della Multicredit Banca.
Il povero Giacomo si porta le mani al volto. Sta quasi per scoppiare in lacrime.
“Si rilassi” dice l’uomo. “So benissimo che lei non è un nostro cliente. Però, in fondo, è un nostro cittadino. Lo sa che siamo al governo, vero?”
Il pensionato, rassegnato, annuisce.
“Vedo che lei non ha acquistato nulla.”
Il pensionato, muto, scuote il capo.
“Neppure il panettone e lo spumante.”
Altro diniego del vecchio.
“Se lei passerà alla nostra banca avrà la possibilità di portare in detrazione nella prossima denuncia dei redditi le spese sostenute per l’acquisto di tali beni. Si tratta di un’offerta molto vantaggiosa. Ci pensi.”
Giacomo lancia un urlo gutturale e scappa.
Il banchiere lo guarda allontanarsi. Sorride sornione. Sa benissimo che gli anziani sono abitudinari. Che prima o poi quel vecchio tornerà per acquistare panettone e spumante, come ha fatto durante tutta la sua vita. Sa che la sua banca avrà un nuovo cliente, forse un nuovo elettore.


Nessun commento:

Posta un commento