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sabato 13 luglio 2013

LETTIGA


Nubi sempre più fosche si addensano sul governo Letta, un esecutivo che, finora, non ha mantenuto nessuno dei suoi impegni e si è caratterizzato soprattutto per la spiccata propensione al rinvio.
Tutto è immobile perché ci si trova avvitati, come sempre negli ultimi vent’anni, attorno alle vicissitudini personali di Silvio Berlusconi. È mai possibile che un solo individuo, a causa dei propri guai giudiziari, riesca a tenere in ostaggio sessanta milioni di cittadini? La Corte di Cassazione (tra la sorpresa generale) ha anticipato al 30 luglio la data per la sentenza di terzo grado riguardo al processo Mediaset (evasione fiscale). Nel giudizio di appello Berlusconi è stato condannato a una pena detentiva di quattro anni (di cui tre condonati) e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Con buona pace dell’ex premier la Corte confermerà tale sentenza, dal momento che tale organismo, per sua natura, non entra nel merito del verdetto in esame ma si limita a esprimersi sul metodo evidenziando eventuali irregolarità di procedura avvenuti nei procedimenti precedenti.
In tal caso quali saranno gli scenari politici che potrebbero aprirsi? Silvio Berlusconi non è mai stato così debole e vulnerabile come in questo momento (anche se nessuno pare accorgersi di tale fatto, il Partito Democratico per primo). In conseguenza di ciò, anche in caso di condanna definitiva, il padrone del vapore non farà mancare il suo appoggio al governo Letta. La permanenza nell’esecutivo è, attualmente, l’unica sua minima garanzia, il solo elemento di salvaguardia per la sua posizione personale (e per le sue aziende). Altre alternative non sono per lui proponibili. Né una maggioranza diversa (che magari coinvolgerebbe il Movimento Cinque Stelle estromettendolo così in maniera definitiva dalle leve del potere) né tantomeno nuove elezioni anticipate che lo costringerebbero a una nuova estenuante campagna elettorale, e ad affrontare un agguerrito (e tanto giovane) Matteo Renzi, un personaggio che gode oltretutto di buon gradimento anche tra gli elettori più moderati del PDL.

Quindi, per forza di cose, il governo Letta tirerà ancora avanti (fino a quando non si sa) pure se rabberciato e non in grado di svolgere un ruolo determinante per la risoluzione dei gravi problemi del Paese. E gli italiani continueranno ad affondare nel pantano.

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