Nubi sempre più fosche
si addensano sul governo Letta, un esecutivo che, finora, non ha mantenuto
nessuno dei suoi impegni e si è caratterizzato soprattutto per la spiccata
propensione al rinvio.
Tutto è immobile perché
ci si trova avvitati, come sempre negli ultimi vent’anni, attorno alle
vicissitudini personali di Silvio Berlusconi. È mai possibile che un solo
individuo, a causa dei propri guai giudiziari, riesca a tenere in ostaggio
sessanta milioni di cittadini? La Corte di Cassazione (tra la sorpresa
generale) ha anticipato al 30 luglio la data per la sentenza di terzo grado riguardo
al processo Mediaset (evasione fiscale). Nel giudizio di appello Berlusconi è
stato condannato a una pena detentiva di quattro anni (di cui tre condonati) e
a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. Con buona pace dell’ex
premier la Corte confermerà tale sentenza, dal momento che tale organismo, per
sua natura, non entra nel merito del verdetto in esame ma si limita a
esprimersi sul metodo evidenziando eventuali irregolarità di procedura avvenuti
nei procedimenti precedenti.
In tal caso quali
saranno gli scenari politici che potrebbero aprirsi? Silvio Berlusconi non è
mai stato così debole e vulnerabile come in questo momento (anche se nessuno
pare accorgersi di tale fatto, il Partito Democratico per primo). In
conseguenza di ciò, anche in caso di condanna definitiva, il padrone del vapore
non farà mancare il suo appoggio al governo Letta. La permanenza nell’esecutivo
è, attualmente, l’unica sua minima garanzia, il solo elemento di salvaguardia
per la sua posizione personale (e per le sue aziende). Altre alternative non
sono per lui proponibili. Né una maggioranza diversa (che magari coinvolgerebbe
il Movimento Cinque Stelle estromettendolo così in maniera definitiva dalle
leve del potere) né tantomeno nuove elezioni anticipate che lo costringerebbero
a una nuova estenuante campagna elettorale, e ad affrontare un agguerrito (e
tanto giovane) Matteo Renzi, un personaggio che gode oltretutto di buon
gradimento anche tra gli elettori più moderati del PDL.
Quindi, per forza di
cose, il governo Letta tirerà ancora avanti (fino a quando non si sa) pure se
rabberciato e non in grado di svolgere un ruolo determinante per la risoluzione
dei gravi problemi del Paese. E gli italiani continueranno ad affondare nel
pantano.
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