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venerdì 26 aprile 2013

ALLETTAMENTO



Enrico Letta è impegnato in queste ore nel tentativo di formare il nuovo governo. Sappiamo tutti come si è arrivati al suo incarico. In maniera quasi drammatica. Prima c’era stata l’incredibile, per certi versi, rielezione di Giorgio Napolitano. Il vecchio/nuovo presidente ha accettato il reincarico ponendo precise condizioni. Prima fra tutte la costituzione, ad ogni costo, di un esecutivo di larghe intese. L’unica opzione possibile, e su questo non si può che essere d’accordo. Il governo, alla fine, nascerà. Non sarà di larghe intese, naturalmente, poiché alcune forze politiche si sono già sfilate durante le consultazioni: Sinistra, Ecologia e Libertà (mai con Berlusconi, sarebbe come governare con i fascisti…), la Lega (daremo il nostro apporto pur stando all’opposizione…), il Movimento Cinque Stelle (con questi non ci mescoleremo mai ma non faremo mancare i nostri sì nel caso di provvedimenti che riterremo condivisibili…).
A questo punto per il presidente incaricato la strada potrebbe apparire in salita, invece non è così. Tutto dipenderà dall’atteggiamento del PDL. Il partito di Berlusconi all’inizio delle trattative ha dato l’impressione di voler alzare la posta (abolizione e restituzione dell’IMU irrinunciabili, presenza di ministri politici di alto profilo per tutti i partiti coinvolti e altre assurde pretese) ma in realtà si è trattato di una abile sceneggiata. Berlusconi non ha alcun intenzione di lasciarsi sfuggire questa ghiotta occasione: essere al governo dopo aver perso malamente le elezioni, dopo aver fatto cadere il governo Monti, dopo aver quasi distrutto il Paese.
La verità è che Berlusconi questa volta l’ha scampata per un pelo. Sarebbe stata sufficiente una piccola spinta e la sua lunga parentesi politica si sarebbe chiusa per sempre. Toccava al PD provvedere a questo minimo pungolo, e bastava davvero poco. Sappiamo tutti com’è andata a finire. Invece di disarmare per sempre Berlusconi il Partito Democratico è riuscito nell’impresa (tutt’altro che facile!) di distruggere se stesso nel volgere di pochi concitati giorni. Se continuerà ad esistere dovrà comunque scontare la tremenda pena di governare con il Diavolo, e di sicuro perderà una grande fetta del suo elettorato, che mai come in questa occasione si è sentito tradito.
Il governo dunque nascerà, perché è Berlusconi che lo vuole, mentre il PD non potrà che subire in modo passivo, mettendoci oltretutto la faccia. Il padrone del PDL sa benissimo che, in caso contrario, il presidente Napolitano attuerebbe senza esitazione ciò che ha lasciato intendere, vale a dire niente scioglimento delle Camere ma dimissioni immediate. Un tremendo schiaffo a tutti. Un additare di fronte al Paese, una volta di più, le tremende responsabilità dell’intera classe politica. A quel punto sarebbe la piazza stessa a eleggere il successivo Capo dello Stato: Rodotà. Uno scenario che Berlusconi non si può permettere, che lo terrorizza, che riempie di incubi il suo sonno.
E allora via libera in tempi brevi al governo Letta.
Povero Enrico.


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