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venerdì 10 maggio 2013

POVERA ITALIA! (Le recensioni)



Un saggio graffiante, satira sarcastica, toni velenosi, linguaggio sulle righe, critica feroce in forma di diario quotidiano degli ultimi due anni politici, eppure un'opera di spessore, documentata ed attenta, informata anche se dichiaratamente partigiana, dalla quale trasuda un amore sviscerato per il paese, una tristezza sconfinata per le sue sorti, una rabbia indicibile nel constatare l'inadeguatezza addirittura imbarazzante della sua odierna classe dirigente. Ogni giorno malefatte, gaffe clamorose, dichiarazioni inquietanti, ed atti di governo vergognosi, costituiscono oggetto di lucida analisi e considerazioni drammatiche sul futuro di quello che una volta era uno dei paesi più importanti del mondo, una democrazia presa a calci ogni giorno con atti sconsiderati ed assai discutibili, da politici ridanciani, figure quasi caricaturali, diventate note per ignavia e cialtroneria, in ogni angolo del mondo, diventato ormai villaggio globale. Un libro rendiconto e piuttosto amaro, sulla difficile empasse in cui è stato cacciato il nostro paese, dopo anni di pressappochismo, populismo sciatto, cesarismo demenziale e relative tragiche conseguenze, con la caduta di ogni credibilità a qualsiasi livello sulla scena internazionale ci fa dire... povera... Italia, speriamo sia solo un raffreddore!! (Giovanni Lossi)


Appassionata testimonianza di un’Italia che vorrebbe essere diversa e tuttavia non riesce a darsi forma politica. Con il difetto storico del particolarismo e tradizionalmente poco incline all’autocoscienza. Un’Italia, verrebbe da dire scorrendo le pagine di questo libro lucide e impietose, senza speranza. E’ l’eterno Seicento del Manzoni. E piaccia o non piaccia lo spettacolo è così desolante che forse ci restano aperte soltanto, oggi come allora, le vie segrete della Provvidenza. (Antonio Bianchessi)


Uno scritto che è anche manifesto, grido e appello disperato per un’Italia che sembra non approdare mai al lido sicuro di una serena e laboriosa disposizione al meglio, quale si vorrebbe. Oggi, se possibile, l’Italia è messa ancor peggio rispetto ai tempi in cui lo scritto di Enzo Sopegno è stato steso. Uno scritto tuttavia che merita una lode particolare per l’appassionata testimonianza dell’autore. Da riassumere in futuro, quando questa tremenda fase politica avrà trovato finalmente un suo punto fermo, sempre che non sia il punto fermo del disastro totale. Non ce lo auguriamo. Questa nostra POVERA ITALIA merita davvero altro. (Gian Primo Brugnoli)


Un libro che deve essere letto anche se il cuore fatica. Anche se viene, vigliaccamente, voglia di chiudere gli occhi e la mente. Davvero povera patria nostra! E invece gli occhi occorre tenerli ben aperti su queste pagine di Enzo Sopegno il quale con una lucidità spietata nonché con la solita maestria, descrive alcuni degli anni più tragici della nostra storia dal dopoguerra ad oggi! Un libro splendido che deve dare, invece, coraggio e spingerci a non dimenticare. (Franco Piantanida)


Ancora una volta l’autore ci regala una delle sue amare e lucide riflessioni, e stavolta non in forma di romanzo o racconto, ma di cronaca e analisi ragionata dell'attualità politica e sociale italiana. E gli strumenti di indagine sono gli stessi: lo stesso sguardo disilluso e un po’ cinico, la stessa capacità di raccontare estraniandosi come da un punto di osservazione lontanissimo e al tempo stesso perfettamente a fuoco, le stesse drammatiche sintesi che fanno delle sue affabulanti pagine una esperienza di lettura illuminante e preziosa.
(Carlo Crescitelli)

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