Capiterà che moriremo.
Non ci possono essere dubbi, accadrà. Presto o tardi accadrà. Ridi, ridi pure.
Ho detto una banalità? Qualcosa di talmente ovvio da suscitare la tua ilarità,
o addirittura il tuo dileggio?
No, non mi riferivo all’annientamento
del corpo. Non in senso stretto, almeno. Una conseguenza, mi riferivo a una
semplice conseguenza. Forse non ci comprendiamo. Aspetta un attimo.
Lo hai già sentito? Può
darsi, non ho la pretesa di dire cose nuove. In fondo tutto viene di continuo ripetuto. Le stesse parole. Le
stesse azioni. La vita. La morte. Ma cosa, cosa hai già sentito? Si può sapere?
Assolutamente no, te lo
assicuro. Mai stato così lucido. E poi non è la prima volta che ne parliamo.
Non in questi termini?
Dici? Non lo so, davvero non lo so. Proprio non ricordo, credimi.
Eh? Comunque mi fa
piacere che tu non sghignazzi più, che tu non mi prenda più in giro. È vero, mi
conosci. Mi conosci molto bene. Una reazione nervosa? Non ci credo! Ah! Per
esorcizzare, dici? Può essere.
Adesso ci arrivo. Non
hai mai imparato ad avere pazienza…
Non volevo parlare
della morte. L’ho fatto? No, l’ho soltanto citata, di sfuggita. Sì, era il
punto di partenza.
Come? No, non ci avevo
pensato. Hai ragione. È buffo definire la fine come un punto di partenza.
No, lasciami andare
avanti. Ti prego.
Uff! Non hai capito che
cosa voglio dire tuttavia continui a interrompermi!
No, non mi sto
arrabbiando. Calmo? Sono calmissimo!
D’accordo, mi rendo
conto che tu preferiresti fare altri discorsi. Sì, certo. È quello che facciamo
di solito, no? Concedimi, una volta tanto, di divagare un po’!
Le donne! Stai
tranquillo, di donne parleremo la prossima volta che ci incontreremo. Sai, sei
quasi riuscito a farmi perdere il filo. Stavo dicendo…
La morte. No, in realtà
non volevo parlare della morte. Che c’è da dire della morte? Nulla. Esiste, ne
siamo consapevoli, è una certezza. Non c’è altro da aggiungere. Sai, da un certo
punto di vista è un argomento quasi noioso. Non trovi? Non ti piace? Non penso
sia una questione di preferenze. È probabile che a nessuno piaccia. Parlarne,
dico. No, a me non provoca particolare fastidio.
Eh? Ti ho già detto che
non lo farò più. Preferiresti che lo facessi con qualcun altro? Sì? Non ci
credo!
Che vuoi? Prima ridevi
tu e adesso rido io! Come per cosa? Per la tua espressione! Se ti potessi
vedere!
Non vuoi proprio farmi
concludere, vero? Tranquillo, non si tratta di ciò che pensi tu. Come faccio a
saperlo? Stai scherzando?
Adesso ascolta. E non
mi interrompere più. Uh? Ma se lo fai di continuo! Zitto, per favore.
Capiterà che moriremo. Allora, secondo te, quanti lo verranno a sapere? Eh? Non ti importa?
Che fai? Smettila!
Smettila di ridere! È impossibile parlare di cose serie con te!
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