Powered By Blogger

sabato 23 marzo 2013

CAPITERA' CHE MORIREMO



Capiterà che moriremo. Non ci possono essere dubbi, accadrà. Presto o tardi accadrà. Ridi, ridi pure. Ho detto una banalità? Qualcosa di talmente ovvio da suscitare la tua ilarità, o addirittura il tuo dileggio?
No, non mi riferivo all’annientamento del corpo. Non in senso stretto, almeno. Una conseguenza, mi riferivo a una semplice conseguenza. Forse non ci comprendiamo. Aspetta un attimo.
Lo hai già sentito? Può darsi, non ho la pretesa di dire cose nuove. In fondo tutto viene  di continuo ripetuto. Le stesse parole. Le stesse azioni. La vita. La morte. Ma cosa, cosa hai già sentito? Si può sapere?
Assolutamente no, te lo assicuro. Mai stato così lucido. E poi non è la prima volta che ne parliamo.
Non in questi termini? Dici? Non lo so, davvero non lo so. Proprio non ricordo, credimi.
Eh? Comunque mi fa piacere che tu non sghignazzi più, che tu non mi prenda più in giro. È vero, mi conosci. Mi conosci molto bene. Una reazione nervosa? Non ci credo! Ah! Per esorcizzare, dici? Può essere.
Adesso ci arrivo. Non hai mai imparato ad avere pazienza…
Non volevo parlare della morte. L’ho fatto? No, l’ho soltanto citata, di sfuggita. Sì, era il punto di partenza.
Come? No, non ci avevo pensato. Hai ragione. È buffo definire la fine come un punto di partenza.
No, lasciami andare avanti. Ti prego.
Uff! Non hai capito che cosa voglio dire tuttavia continui a interrompermi!
No, non mi sto arrabbiando. Calmo? Sono calmissimo!
D’accordo, mi rendo conto che tu preferiresti fare altri discorsi. Sì, certo. È quello che facciamo di solito, no? Concedimi, una volta tanto, di divagare un po’!
Le donne! Stai tranquillo, di donne parleremo la prossima volta che ci incontreremo. Sai, sei quasi riuscito a farmi perdere il filo. Stavo dicendo…
La morte. No, in realtà non volevo parlare della morte. Che c’è da dire della morte? Nulla. Esiste, ne siamo consapevoli, è una certezza. Non c’è altro da aggiungere. Sai, da un certo punto di vista è un argomento quasi noioso. Non trovi? Non ti piace? Non penso sia una questione di preferenze. È probabile che a nessuno piaccia. Parlarne, dico. No, a me non provoca particolare fastidio.
Eh? Ti ho già detto che non lo farò più. Preferiresti che lo facessi con qualcun altro? Sì? Non ci credo!
Che vuoi? Prima ridevi tu e adesso rido io! Come per cosa? Per la tua espressione! Se ti potessi vedere!
Non vuoi proprio farmi concludere, vero? Tranquillo, non si tratta di ciò che pensi tu. Come faccio a saperlo? Stai scherzando?
Adesso ascolta. E non mi interrompere più. Uh? Ma se lo fai di continuo! Zitto, per favore.
Capiterà che moriremo. Allora, secondo te, quanti lo verranno a sapere? Eh? Non ti importa?
Che fai? Smettila! Smettila di ridere! È impossibile parlare di cose serie con te!

Nessun commento:

Posta un commento