Powered By Blogger

sabato 21 maggio 2011

MARCHESI, VILLE E CAVALIERI



Mi è capitato di leggere il libro “La marchesa, la villa e il cavaliere” nel quale l’autore, Luca Telese, esuberante giornalista de “Il Fatto Quotidiano” e conduttore televisivo su “La7”, mette in evidenza le connessioni e gli intrecci tra due vicende in apparenza slegate: un sanguinoso episodio di cronaca e l’acquisto di una villa.
Camillo Casati Stampa è un marchese ricco sfondato e nullafacente. Per meriti non suoi ma esclusivamente ereditari vive di rendita e, all’epoca, cioè nel 1970, possiede un patrimonio stimato attorno ai 400 miliardi di lire. La seconda moglie, Anna Fallarino, è una donna di umili origini. E’ bella e procace e da ragazza cerca di fare carriera nel mondo del cinema ma con scarso successo. La piena affermazione la raggiunge invece quando riesce a sposare il marchese. Fin da subito la donna si piega al singolare stile di vita del marito: depravazioni, giochi sessuali di vario tipo che spesso coinvolgono estranei, deliri voyeuristici, e null’altro.
Quando compie quarant’anni Anna Fallarino è ancora una bellissima donna, anche grazie ad alcuni interventi di chirurgia estetica per nulla usuali a quei tempi. Però è stanca di quella vita vuota e votata esclusivamente ai piaceri perversi. Si innamora di un ragazzo di venticinque anni e questo fatto scatena la gelosia del marito, che percepisce di non avere più il controllo esclusivo sulla moglie per ciò che riguarda la sfera affettiva. Il marchese perde la testa e una sera imbraccia il fucile e uccide Anna e il suo amante. Poi si suicida con la stessa arma. Il tragico fatto avviene a Roma, in via Puccini.
Un avvocato romano, Cesare Previti, vigila affinché l’intera eredità passi alla sua assistita, vale a dire la figlia di prime nozze del marchese Casati Stampa, Annamaria. Assolve con grande abilità il suo incarico e i parenti di Anna Fallarino rimangono così del tutto esclusi dalla successione. Tra le varie proprietà di famiglia c’è una signorile abitazione situata ad Arcore, nel milanese, denominata Villa San Martino.
L’avvocato Previti riesce a convincere la sconvolta e frastornata ragazza a vendere quasi tutti i  beni ereditati, tra i quali la famosa villa. Il lussuoso immobile viene così ceduto, a prezzo irrisorio, a una società di Milano, la Edilnord, dietro la quale c’è un rampante imprenditore, l’allora “Dottore” e non ancora “Cavaliere” Silvio Berlusconi. Il perfido ruolo di Cesare Previti nella vicenda appare chiaro. In seguito sarà possibile conoscere ancora meglio questo avvocato privo di scrupoli. Sarà addirittura nominato ministro e dopo ancora subirà varie condanne.
Per non parlare del livello di notorietà raggiunto dall’altro squallido protagonista del raggiro, vale a dire l’attuale Presidente del Consiglio. E’ utile e doveroso aggiungere che, dalle parole di Telese, si evince che già negli Anni Settanta Silvio Berlusconi fosse affetto da tutte le manie e le ossessioni che possiamo riscontrare ancora oggi, oltre che da una assoluta mancanza di etica. Rispetto ad allora c’è una sola differenza: oltre al denaro adesso ha anche il potere, quel potere che gli abbiamo conferito noi.
Siamo stati bravi, vero?

Nessun commento:

Posta un commento