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giovedì 14 luglio 2016

LA SCOMPARSA - 3° PUNTATA


Quel coglione di Frank Saturnio ha ragione, considera Tom Pozzo. La pioggia, se possibile, è ancora aumentata di intensità. Il cielo è sempre più scuro e sulla città già mezzo annegata si rovesciano scrosci d'acqua che sembrano vere e proprie secchiate.
Il detective vede, appena sotto i portici della piazza, un ragazzo di pelle scura, un improvvisato venditore di ombrelli. Da qualche parte bisogna pur iniziare, ragiona Tom Pozzo, che non ha  ancora le idee ben chiare su come procedere per trovare chi o cosa sia scomparso.
"Dammi un ombrello, ragazzo".
"Colore?"
"Che non sia da checca".
L'altro non capisce ma, per istinto, gli porge un parapioggia nero.
"Quanto?" domanda Tom Pozzo, già scosso da brividi freddo.
"Tre euri" risponde il ragazzo.
"Che cosa? Troppo caro, te lo puoi tenere".
"Due".
"Tieni, ladrone. Posso chiederti una cosa?" Il ragazzo annuisce, paziente.
"Da dove vieni?" gli chiede Tom Pozzo. Lui risponde.
"Bel posto di merda. Con tutto il rispetto, naturalmente".
"Perché sei venuto qui?" prosegue il detective. "Ho l'impressione che tu non abbia migliorato di molto la tua condizione".
Il ragazzo si stringe nelle spalle.
"Io voglio lavorare" dice.
"Oltre a vendere queste schifezze riesci a fare qualcos'altro?"
"Purtroppo no, non si trova niente. E poi nessuno mi vuole dare lavoro perché non sono in regola con documenti".
"Ah! Gli imprenditori sono diventati tutti degli angioletti! In ogni caso era meglio se te ne stavi a casa tua invece di venire in questo buco di culo che è diventata l'Europa."
"Io non voglio stare in Europa, io voglio andare in Germania o in Svezia" dice il ragazzo.
Tom Pozzo lo guarda stupito.
"Germania e Svezia sono in Europa!"
"No, tu sbagli. Germania è in Germania e Svezia si trova in Svezia. Europa è un'altra cosa".
"Proprio non ti capisco, ragazzo".
"Posso chiedere io una cosa a te?"
"Dimmi, ma sbrigati. Mi si sta gelando il culo".
"Quanto dura il monsone qui da voi?"
Tom Pozzo lo manda al diavolo, apre il minuscolo ombrello e si avvia risoluto sotto la pioggia persistente. Non c'è assolutamente tempo da perdere.
Dopo un infruttuoso pomeriggio di ricerche, il mattino seguente, alle dieci e mezza, Tom Pozzo è già in agenzia per fare il punto sui casi con il suo collaboratore. E la pioggia non è cessata.
"Capo, sei completamente fradicio. Perché non usi un ombrello?"
"Fatti i cazzi tuoi, Frank. So io che cosa devo usare. E comunque un ombrello ce l'avevo, ma non sono riuscito ad aprirlo e l'ho buttato".
"Una mantellina impermeabile..."
"Taci, Frank. Piuttosto, dimmi come se la passa il tuo amico dalle lunghe corna".
"Capo, ieri ho fatto bene a seguire il tuo consiglio e a iniziare subito l'appostamento".
"Non era un consiglio, Frank. Era un ordine".
"Hai ragione, capo. In ogni caso sono riuscito a evitare un disastro".
"Racconta, Frank. E non farla troppo lunga come tuo solito".
"Bene. Ero seduto in macchina quando lo vedo uscire dal lavoro".
"E con ciò?"
"Capo! Quello se n'è andato due ore prima del previsto! Si è diretto al parcheggio ed è salito in auto. Si teneva la testa tra le mani, forse aveva avuto un improvviso attacco di emicrania".
"Oppure si reggeva le corna perché qualcuno lo aveva avvisato di ciò che stava facendo la moglie in quel momento".
"Non ci avevo pensato, capo. In effetti la moglie mi aveva appena comunicato che quel pomeriggio doveva ricevere un paio di persone".
"Due?" domanda Tom Pozzo, sorpreso e, allo stesso tempo, ammirato.
"A volte sono anche più di due. E tutti insieme, tra l'altro".
"Vai avanti, Frank".
"Non sapevo che cosa fare per impedirgli di tornare a casa. Allora al primo semaforo l'ho tamponato di brutto".
"Così si spiega quel cerotto sul tuo naso" considera Tom Pozzo, divertito.
"Nella fretta dell'inseguimento mi ero scordato di mettere la cintura. La botta è stata forte, io ho picchiato il naso ma lui ha subìto un colpo di frusta..."
"Le corna di sicurezza non gli sono servite".
"Che dici, capo?"
"Prosegui, Frank. Mi stai tediando".
"L'ho accompagnato in ospedale dove è stato trattenuto per più di tre ore. La moglie ha avuto tutto il tempo di concludere i suoi porci passatempi. Purtroppo ho demolito la macchina".
"Che cosa? Hai danneggiato l'auto di servizio?"
"La macchina era la mia".
"Meno male, Frank".
"Capo?"
"Eh?"
"Non ce l'abbiamo l'auto di servizio".
"È vero, Frank. Hai ragione".
"Smettiamola di perdere tempo. Che programmi hai per oggi, Frank?"
"L'uomo dalle lunghe corna oggi non sarà al lavoro ma andrà a pesca".
"Cazzo dici, Frank? A pesca con questo tempo di merda? Il tipo, oltre che cornuto, è pure completamente scemo?"
Frank Saturnio, prima di rispondere, riflette un istante.
"Pare che quando piove i pesci abbocchino più facilmente" dice.
"Questa è una stronzata".
"Pare che quando c'è acqua sotto e acqua sopra i pesci vadano in confusione. L'ho letto su internet".
"Hai verificato la fonte?"
"Quale fonte?"
"Lasciamo perdere, Frank. Invece, come hai saputo che il tuo amico oggi lavorerà di canna?"
"Non è mio amico, capo. È un cliente".
"Frank, mi stai facendo innervosire".
"Scusa, capo. L'ho saputo dalla moglie. Oggi sarà impegnata in una vera e propria orgia e non vuole essere disturbata per nessun motivo. Dovrò stare molto attento".
"Bene. In caso estremo non esitare ad affogarlo nel lago".
"Eh?"
"Sto, scherzando, Frank. Su, prendiamoci un buon caffè e poi mettiamoci al lavoro. Lola! Lola!"
La segretaria, al richiamo, dopo un istante si materializza già munita di vassoio con tazzine fumanti. Rispetto al giorno prima indossa un abito ancora più corto e attillato che a fatica riesce a contenere le sue forme esuberanti. Ai piedi calza un paio di stivali da pescatore, di colore verde brillante, che le arrivano fino a metà coscia.
"Buongiorno, signor Tommaso" dice con un gran sorriso.
"Lola, posa i caffè e smamma. E non preoccuparti per lo stipendio. Ci siamo quasi, i nuovi casi si stanno rivelando un'autentica miniera d'oro".
"Grazie" dice Lola, che poi si allontana sculettando felice.
"Tu che cosa intendi fare, capo?" domanda Saturnio. Tom Pozzo gli indirizza uno sguardo di fuoco.
"Frank, so io che cosa intendo fare. In ogni caso se avrò bisogno del tuo aiuto mi farò vivo".
"Non ne hai mai bisogno, capo. Non mi chiami mai".
"Questa sarebbe una critica, Frank?"
"No, capo. Soltanto un'osservazione".
"Buon per te. Potresti renderti utile contattando quel tuo amico poliziotto".
"Già fatto, capo".
"Frank, vedo che stai imparando. Allora?"
"Lo stesso politico nostro cliente ha denunciato alla polizia la scomparsa di chi o cosa stiamo cercando anche noi. Una settimana fa".
"E la polizia che cosa ha fatto?"
"Niente. In questi casi preferiscono aspettare. Dicono che potrebbe trattarsi di un allontanamento volontario".
Tom Pozzo molla una gran manata sul tavolo. Una tazzina semipiena fa una capriola e atterra addosso a Jack Saturnio.
"Mi sono macchiato, capo".
"Fai più attenzione, Frank. Quelli sono degli emeriti imbecilli! Non può essere una sparizione volontaria! Non se si tratta di ciò che penso io".
"Che cosa pensi, capo?"
"Smettila, Frank! So io che cosa penso! Forza, alza il culo".
"Va bene, capo". (continua)

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