Quel coglione di Frank
Saturnio ha ragione, considera Tom Pozzo. La pioggia, se possibile, è ancora
aumentata di intensità. Il cielo è sempre più scuro e sulla città già mezzo
annegata si rovesciano scrosci d'acqua che sembrano vere e proprie secchiate.
Il detective vede,
appena sotto i portici della piazza, un ragazzo di pelle scura, un improvvisato
venditore di ombrelli. Da qualche parte bisogna pur iniziare, ragiona Tom
Pozzo, che non ha ancora le idee ben
chiare su come procedere per trovare chi o cosa sia scomparso.
"Dammi un
ombrello, ragazzo".
"Colore?"
"Che non sia da
checca".
L'altro non capisce ma,
per istinto, gli porge un parapioggia nero.
"Quanto?"
domanda Tom Pozzo, già scosso da brividi freddo.
"Tre euri"
risponde il ragazzo.
"Che cosa? Troppo
caro, te lo puoi tenere".
"Due".
"Tieni, ladrone.
Posso chiederti una cosa?" Il ragazzo annuisce, paziente.
"Da dove
vieni?" gli chiede Tom Pozzo. Lui risponde.
"Bel posto di
merda. Con tutto il rispetto, naturalmente".
"Perché sei venuto
qui?" prosegue il detective. "Ho l'impressione che tu non abbia
migliorato di molto la tua condizione".
Il ragazzo si stringe
nelle spalle.
"Io voglio
lavorare" dice.
"Oltre a vendere
queste schifezze riesci a fare qualcos'altro?"
"Purtroppo no, non
si trova niente. E poi nessuno mi vuole dare lavoro perché non sono in regola
con documenti".
"Ah! Gli imprenditori
sono diventati tutti degli angioletti! In ogni caso era meglio se te ne stavi a
casa tua invece di venire in questo buco di culo che è diventata
l'Europa."
"Io non voglio
stare in Europa, io voglio andare in Germania o in Svezia" dice il
ragazzo.
Tom Pozzo lo guarda
stupito.
"Germania e Svezia
sono in Europa!"
"No, tu sbagli.
Germania è in Germania e Svezia si trova in Svezia. Europa è un'altra
cosa".
"Proprio non ti
capisco, ragazzo".
"Posso chiedere io
una cosa a te?"
"Dimmi, ma
sbrigati. Mi si sta gelando il culo".
"Quanto dura il
monsone qui da voi?"
Tom Pozzo lo manda al
diavolo, apre il minuscolo ombrello e si avvia risoluto sotto la pioggia
persistente. Non c'è assolutamente tempo da perdere.
Dopo un infruttuoso
pomeriggio di ricerche, il mattino seguente, alle dieci e mezza, Tom Pozzo è
già in agenzia per fare il punto sui casi con il suo collaboratore. E la
pioggia non è cessata.
"Capo, sei
completamente fradicio. Perché non usi un ombrello?"
"Fatti i cazzi
tuoi, Frank. So io che cosa devo usare. E comunque un ombrello ce l'avevo, ma
non sono riuscito ad aprirlo e l'ho buttato".
"Una mantellina
impermeabile..."
"Taci, Frank.
Piuttosto, dimmi come se la passa il tuo amico dalle lunghe corna".
"Capo, ieri ho
fatto bene a seguire il tuo consiglio e a iniziare subito l'appostamento".
"Non era un
consiglio, Frank. Era un ordine".
"Hai ragione,
capo. In ogni caso sono riuscito a evitare un disastro".
"Racconta, Frank.
E non farla troppo lunga come tuo solito".
"Bene. Ero seduto
in macchina quando lo vedo uscire dal lavoro".
"E con ciò?"
"Capo! Quello se
n'è andato due ore prima del previsto! Si è diretto al parcheggio ed è salito
in auto. Si teneva la testa tra le mani, forse aveva avuto un improvviso
attacco di emicrania".
"Oppure si reggeva
le corna perché qualcuno lo aveva avvisato di ciò che stava facendo la moglie
in quel momento".
"Non ci avevo
pensato, capo. In effetti la moglie mi aveva appena comunicato che quel
pomeriggio doveva ricevere un paio di persone".
"Due?"
domanda Tom Pozzo, sorpreso e, allo stesso tempo, ammirato.
"A volte sono
anche più di due. E tutti insieme, tra l'altro".
"Vai avanti,
Frank".
"Non sapevo che
cosa fare per impedirgli di tornare a casa. Allora al primo semaforo l'ho
tamponato di brutto".
"Così si spiega
quel cerotto sul tuo naso" considera Tom Pozzo, divertito.
"Nella fretta dell'inseguimento
mi ero scordato di mettere la cintura. La botta è stata forte, io ho picchiato
il naso ma lui ha subìto un colpo di frusta..."
"Le corna di sicurezza
non gli sono servite".
"Che dici,
capo?"
"Prosegui, Frank.
Mi stai tediando".
"L'ho accompagnato
in ospedale dove è stato trattenuto per più di tre ore. La moglie ha avuto
tutto il tempo di concludere i suoi porci passatempi. Purtroppo ho demolito la
macchina".
"Che cosa? Hai
danneggiato l'auto di servizio?"
"La macchina era
la mia".
"Meno male,
Frank".
"Capo?"
"Eh?"
"Non ce l'abbiamo
l'auto di servizio".
"È vero, Frank.
Hai ragione".
"Smettiamola di
perdere tempo. Che programmi hai per oggi, Frank?"
"L'uomo dalle
lunghe corna oggi non sarà al lavoro ma andrà a pesca".
"Cazzo dici,
Frank? A pesca con questo tempo di merda? Il tipo, oltre che cornuto, è pure
completamente scemo?"
Frank Saturnio, prima
di rispondere, riflette un istante.
"Pare che quando
piove i pesci abbocchino più facilmente" dice.
"Questa è una
stronzata".
"Pare che quando
c'è acqua sotto e acqua sopra i pesci vadano in confusione. L'ho letto su
internet".
"Hai verificato la
fonte?"
"Quale
fonte?"
"Lasciamo perdere,
Frank. Invece, come hai saputo che il tuo amico oggi lavorerà di canna?"
"Non è mio amico,
capo. È un cliente".
"Frank, mi stai
facendo innervosire".
"Scusa, capo. L'ho
saputo dalla moglie. Oggi sarà impegnata in una vera e propria orgia e non
vuole essere disturbata per nessun motivo. Dovrò stare molto attento".
"Bene. In caso
estremo non esitare ad affogarlo nel lago".
"Eh?"
"Sto, scherzando,
Frank. Su, prendiamoci un buon caffè e poi mettiamoci al lavoro. Lola!
Lola!"
La segretaria, al
richiamo, dopo un istante si materializza già munita di vassoio con tazzine fumanti.
Rispetto al giorno prima indossa un abito ancora più corto e attillato che a
fatica riesce a contenere le sue forme esuberanti. Ai piedi calza un paio di
stivali da pescatore, di colore verde brillante, che le arrivano fino a metà
coscia.
"Buongiorno,
signor Tommaso" dice con un gran sorriso.
"Lola, posa i
caffè e smamma. E non preoccuparti per lo stipendio. Ci siamo quasi, i nuovi
casi si stanno rivelando un'autentica miniera d'oro".
"Grazie" dice
Lola, che poi si allontana sculettando felice.
"Tu che cosa
intendi fare, capo?" domanda Saturnio. Tom Pozzo gli indirizza uno sguardo
di fuoco.
"Frank, so io che
cosa intendo fare. In ogni caso se avrò bisogno del tuo aiuto mi farò
vivo".
"Non ne hai mai
bisogno, capo. Non mi chiami mai".
"Questa sarebbe
una critica, Frank?"
"No, capo.
Soltanto un'osservazione".
"Buon per te.
Potresti renderti utile contattando quel tuo amico poliziotto".
"Già fatto,
capo".
"Frank, vedo che stai
imparando. Allora?"
"Lo stesso
politico nostro cliente ha denunciato alla polizia la scomparsa di chi o cosa
stiamo cercando anche noi. Una settimana fa".
"E la polizia che
cosa ha fatto?"
"Niente. In questi
casi preferiscono aspettare. Dicono che potrebbe trattarsi di un allontanamento
volontario".
Tom Pozzo molla una
gran manata sul tavolo. Una tazzina semipiena fa una capriola e atterra addosso
a Jack Saturnio.
"Mi sono
macchiato, capo".
"Fai più
attenzione, Frank. Quelli sono degli emeriti imbecilli! Non può essere una sparizione
volontaria! Non se si tratta di ciò che penso io".
"Che cosa pensi,
capo?"
"Smettila, Frank!
So io che cosa penso! Forza, alza il culo".
"Va bene,
capo". (continua)
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