Tom Pozzo paga ed esce dal bar.
Fuori, la pioggia è ancora più torrenziale. Quando il detective arriva
all'agenzia è completamente zuppo. Irrompe in ufficio bestemmiando.
"Salve, capo"
lo accoglie il suo collaboratore, Frank Saturnio, seduto con i piedi sulla
scrivania.
"Tempo di merda,
Frank"
"Questa mattina
alle otto, quando sono arrivato, pioveva di meno".
"Vaffanculo Frank.
Novità? Credo proprio di no, con questo tempaccio non si muove nessuno".
"Ti sbagli,
capo".
"Eh?"
"Ho ricevuto ben
due visite. Per fortuna che sono arrivato presto altrimenti le avremmo
perse".
"Frank, dacci un
taglio, stai diventando stucchevole. Di cosa si tratta?"
"Dopo, capo. Prima
dobbiamo affrontare un problema piuttosto urgente".
"Sarebbe?"
domanda Tom Pozzo, dai cui abiti ancora cola acqua.
"Si tratta di
Lola".
"Lola?"
L'altro annuisce, poi
si accende una sigaretta.
"Dice che se ne
vuole andare".
"Perché?"
"Tu che cosa
faresti se non ti pagassero lo stipendio da tre mesi?"
"Niente,
aspetterei fiducioso".
"Col cavolo,
scateneresti il finimondo".
"Lasciamola
andare, che ci importa? Il suo lavoro lo puoi fare benissimo tu".
Frank Saturnio si
drizza in piedi di colpo e si avvicina al suo capo.
"Lo sai che puzzi
di cane bagnato? Io non so battere a macchina!"
"Le macchine per
scrivere non si usano più da almeno vent'anni. Non te ne eri accorto?"
"No, e non so fare
il caffè!"
"Sul serio?
Neppure io. Questo è davvero un problema".
Tom Pozzo medita in
silenzio per un paio di minuti.
"Ho un'idea. Lola!
Lola!"
Dalla stanzetta
attigua, dopo qualche tramestio, si affaccia la segretaria. È una donna sulla
quarantina, piuttosto in carne, e il vestito attillato che indossa mette ancora
più in risalto il fisico prosperoso.
"Oh, buongiorno
signor Tommaso. Desidera?"
"Frank mi ha detto
che te ne vuoi andare. È vero?"
"Certo che è vero.
Ho diritto ad avere il mio stipendio!"
"Non c'è dubbio, e
lo avrai. Abbiamo un paio di grossi casi tra le mani. Non soltanto avrai lo
stipendio, compresi tutti gli arretrati, ma otterrai pure un cospicuo
aumento".
Frank Saturnio, alle
parole del suo capo, rimane a bocca aperta. La sigaretta gli cade di mano.
"Davvero?"
esclama Lola. "È magnifico! Vado subito a preparare il caffè!"
"Un po' ingenua la
ragazza" dice Tom Pozzo.
"E tu sei un gran
bastardo" risponde Saturnio.
"Siediti e parlami
delle visite di questa mattina".
"D'accordo. La
donna è arrivata poco dopo le otto. Per fortuna che..."
"Frank!"
"Ok, capo. Beh, è
presto detto, si tratta di un caso di corna".
"Ottimo, non
dovremo sbatterci troppo e sarà di sicuro un caso redditizio. Ti occuperai tu
di pedinare l'uomo, intesi?"
"Sì capo".
"Ehi, perché
quella faccia da funerale? Ti è sempre piaciuto seguire i mariti
infedeli."
"Mmm... il fatto è
che quella infedele è lei".
"La donna? Che
cazzo dici?"
"Vuole che
pediniamo il marito e, se necessario, che gli impediamo di interferire con i
suoi programmi scoperecci".
"Questa è buona,
Frank! In ogni modo, a noi che interessa? L'importante è che paghi. Ti è
sembrata ricca?"
"Pare che quello
ricco sia lui".
Tom Pozzo scoppia in una
gran risata.
"Poveraccio!
Cornuto e spennato! Bene, comincerai domani. E l'altro caso?"
Frank Saturnio fa una
smorfia.
"Oh, da quello non
ricaveremo nulla. Il mio parere è quello di rifiutare".
"Del tuo parere
non mi frega un cazzo. Sono io che decido. Allora?"
"Si tratta di un
politico piuttosto noto".
"Chi?"
Saturnio abbassa la voce e poi dice il nome.
"Accidenti! Che
cosa vuole? Che sorvegliamo qualche suo rivale e lo sputtaniamo? So che quel
tipo ambisce alla segreteria del partito".
"Niente di tutto
questo, capo. Dobbiamo trovare qualcuno, o qualcosa, che è scomparso".
"Cerca di essere
più chiaro, Frank. Qualcuno o qualcosa?"
"Non ho capito
bene. Quell'uomo era agitato, e con il suo gran parlare mi ha un po' confuso.
Sai come sono i politici, non si capisce mai ciò che dicono."
"Dimmi che cosa ti
ha detto".
Saturnio sporge al suo
principale un blocco di appunti.
"Ho scritto tutto
qui".
Tom pozzo finalmente si
siede e inizia a leggere con attenzione.
"Frank, questa è
una cosa grossa. Me ne occuperò io. Se il tuo cornutone non ti impegnerà troppo
mi darai una mano".
"Capo, sei davvero
convinto che questa storia ci possa rendere qualcosa?"
"Frank, stai al
tuo posto. So io che cosa fare. A proposito, sono stati lasciati degli
anticipi?"
"La donna ha
sganciato mentre il politico ha tergiversato. Ha detto che agiva in nome del
partito e che all'acconto provvederà il tesoriere. Quando, non lo ha
detto."
"Eh, la politica
ha i suoi tempi! Frank, sai che ti dico? Io inizio subito, è meglio portarsi
avanti con il lavoro".
"Capo, hai già
pranzato?"
"Pranzato? Tu
pensi soltanto a mangiare, per questo l'agenzia sta andando in malora! Mettiti
subito sulle piste del cornuto!"
"Avevi detto
domani".
"Ho cambiato idea,
Frank".
Tom Pozzo si alza e si
dirige verso la porta.
"Che fai, capo?
Esci già?"
"Non ho intenzione
di perdere tempo, ho detto".
"Piove sempre più
forte". (continua)
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