Si è svolta ieri la prima
giornata di lavori del Congresso Internazionale della Famiglia di Verona. Fin
da queste prime battute della conferenza sono emersi numerosi e interessanti spunti
di riflessione, per opera sia dei relatori che dei partecipanti, questi ultimi
intervistati dai numerosi giornalisti presenti, che non hanno mancato di
rivolgere loro le solite innocenti e bastarde domande (è la stampa, bellezza!).
Innanzitutto è stato
chiarito, soprattutto da parte dei politici, che sui diritti civili indietro
non si torna. Tanto meno si torna indietro fino al Medioevo, epoca comunque
bellissima perché ci è vissuto Leonardo Da Vinci, oltre che qualcun altro meno
fortunato. Al più, se proprio ci fossero le condizioni, vale a dire l'esistenza
di una maggioranza parlamentare codina favorevole, si potrebbe tornare
all'inizio degli Anni Sessanta del secolo scorso, quando i diritti civili, e in
particolare quelli che riguardano donne e minoranze sociali, erano pari a zero.
Chiarito ciò, è quasi
superfluo ribadire che il divorzio non si può proprio fare. L'uomo e la donna,
uniti in maniera indissolubile di fronte a Dio e agli uomini, non possono
essere separati da una banale legge. L'indissolubilità naturalmente viene meno
quando, per un qualsiasi stupido motivo, il marito ammazza la moglie, quella
povera donna che aveva rivendicato il diritto di rimanere a casa ad accudire
l'uomo della sua vita e della sua morte.
L'aborto, udite bene, è
un delitto, e su questo non ci possono essere dubbi di alcun tipo. E nemmeno
può essere utilizzato come metodo anticoncezionale. E la legge? Semplice, è
sufficiente non applicarla (i medici obiettori non mancano) oppure applicarla
soltanto nella sua prima parte, quella che più o meno dice che lo Stato
garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile e riconosce il
valore sociale della maternità. Altrimenti, che cosa si rischia? Si rischia che
tra breve "non ci siano più italiani".
Poco male, potrebbe
dire qualcuno. In ogni caso, per ovviare a questa tragedia, sarebbe sufficiente
attribuire la cittadinanza a tutti gli immigrati stranieri: il nostro ministro
dell'Interno ha dimostrato che ciò può essere fatto nel giro di un minuto, o
anche meno. Il tempo necessario per cambiare idea.
Chiudiamo con uno dei temi
sempre di moda: l'omosessualità. Su questo fronte arriva un'ottima notizia,
anche se non del tutto nuova: gli invertiti nonché pederasti possono essere
curati e guariti. Come? Se non bastano i rimedi tradizionali, farmaci e
psicologi, si ricorre a un rimedio infallibile, la conversione ottenuta attraverso
la preghiera. Insomma, ci pensa il buon Dio a raddrizzare quei suoi figli
venuti su un po' storti.
In breve, sono questi i
temi principali che saranno dibattuti nei tre giorni del Congresso di Verona,
da relatori e partecipanti che non mancheranno di ostentare la loro
appartenenza al mondo cattolico e cristiano. Dei disperati, di chi soffre, di
chi è povero e muore di fame, ai congressisti non frega nulla. A tali sfigati tanto
ci penserà qualcun altro. La cosa più importante è stabilire e imporre regole
di vita agli altri.
molto buono
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