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sabato 10 ottobre 2015

STIVALICIDIO


Non erano mai stati i preferiti, tranne che in caso di bisogno, di assoluta necessità. Ciò avveniva quando pioveva. Di notte, quando sentivano cadere le prime gocce di pioggia, i due compari iniziavano a ridere, e ridevano fino a sganasciarsi. Anzi, fin quasi a scucirsi. Sapevano che l’indomani sarebbe toccato a loro, alla faccia di tutti gli altri che, in quel momento, stavano riposando all’interno delle loro scatole: quelli con il tacco alto, altissimo, quelli di pelle lucida e morbida, gli altri dal pelo delicato, che non dovevano assolutamente mai prendere acqua, pena la loro fine prematura.
Un giorno nel ripostiglio fu posata un’altra scatola, che odorava di nuovo. Destro e Sinistro si destarono di soprassalto.
“Ehi, è arrivato qualcuno” disse il primo.
“Ancora? Ma non finiscono mai!” rispose l’altro.
“Andiamo a dare un’occhiata”.
Cercando di non fare rumore, nel buio del piccolo sgabuzzino, i due sollevarono il coperchio della loro vecchia e consunta scatola e uscirono. Destro emise un fischio.
“Ma guarda! Roba di lusso!” esclamò.
“Buon per noi” rispose il compagno. “Sarà il solito paio di fighetti.”
I due si avvicinarono di soppiatto all’elegante scatola. Con cautela sollevarono il coperchio da un angolo.
“Guardali” disse Sinistro, sogghignando. “Dormono come due angioletti”.
“Ti ricordi?” domandò l’altro.
“Che cosa?”
“Quando siamo arrivati noi, tanto tempo fa, dopo aver lasciato il negozio. Eravamo molto stanchi. Prima tutte quelle prove, intorno a quei piedi che non conoscevamo, poi il lungo viaggio. Eravamo così esausti che abbiamo dormito per due giorni consecutivi.”
“Mi dispiace ma non ricordo nulla. Rammento soltanto la prima volta che abbiamo preso la pioggia: che goduria!”
“Alziamo un po’ di più il coperchio, li voglio vedere bene”.
Così fecero.
“Ehi! Ma sono dei tappetti!” disse Destro.
“Non gridare!” rispose l’altro annusando l’aria. Dai due stivaletti neri proveniva un intenso odore di cuoio nuovo.
“Non dobbiamo temere nulla da questi due sfigati, hanno pure un po’ di tacco” disse ancora Destro. Il compare non rispose, era intento a osservare con attenzione un particolare che all’altro era sfuggito.
“La suola” disse infine, con tono preoccupato.
“Come?”
“La suola, porco sandalo! Guarda bene la suola”.
Destro si avvicinò.
“No! È a carrarmato!” esclamò.
“Lo sai che cosa vuol dire?”
“È a prova d’acqua”.
“Quindi?”
“Siamo finiti, non sentiremo mai più l’acqua sotto le suole” disse Destro con un filo di voce.
“No, non è detto” rispose Sinistro. Nel suo sguardo comparve una luce… sinistra.
“Davvero lo vorresti fare?”
“Non abbiamo scelta. O noi o loro”.
Agirono la notte successiva.
Di soppiatto, ancora una volta lasciarono la loro vecchia e confortevole scatola e si diressero verso quella nuova e lucida. Buttarono all’aria il coperchio e si gettarono addosso ai due giovani stivaletti che si svegliarono all’improvviso e quasi non compresero ciò che stava loro accadendo. Furono presi a calci con estrema violenza, tramortiti e storditi. Uno dei due, con la pelle ormai tutta squarciata, perse subito i sensi ma i due stivali da pioggia continuarono a infierire su di lui. L’altro, intravedendo la porta dello stanzino socchiusa, tentò una disperata fuga. Saltellando in preda all’angoscia, attraversò il soggiorno, subito inseguito da Sinistro, e si buttò contro la porta-finestra. Era soltanto accostata, allora il terrorizzato stivaletto si lanciò sul balcone, spiccò un prodigioso balzo e scavalcò la ringhiera. Precipitò in strada dove, proprio in quel momento stava transitando un tipo un po’ alticcio che era appena uscito dal bar. Lo stivaletto cadde proprio davanti alle sue scarpe, che assistettero con orrore a quella scena tragica. L’ubriacone, colto da insolito senso civico, raccolse la sventurata calzatura e la gettò in un bidone della spazzatura. Dall’alto, Sinistro sogghignò soddisfatto. Fu raggiunto sul balcone dal complice.
“Tutto a posto?” domandò.
“L'altro non si muove più, è stecchito” rispose l’altro, che aveva ancora il fiatone.
Proprio in quell’istante il cielo si coprì di nuvole scure, grosse e pesanti. Una prima grassa goccia d’acqua cadde proprio sulla punta di Sinistro. Una agghiacciante risata risuonò nella notte.


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