Non erano mai stati i
preferiti, tranne che in caso di bisogno, di assoluta necessità. Ciò avveniva
quando pioveva. Di notte, quando sentivano cadere le prime gocce di pioggia, i
due compari iniziavano a ridere, e ridevano fino a sganasciarsi. Anzi, fin
quasi a scucirsi. Sapevano che l’indomani sarebbe toccato a loro, alla faccia
di tutti gli altri che, in quel momento, stavano riposando all’interno delle
loro scatole: quelli con il tacco alto, altissimo, quelli di pelle lucida e
morbida, gli altri dal pelo delicato, che non dovevano assolutamente mai
prendere acqua, pena la loro fine prematura.
Un giorno nel
ripostiglio fu posata un’altra scatola, che odorava di nuovo. Destro e Sinistro
si destarono di soprassalto.
“Ehi, è arrivato
qualcuno” disse il primo.
“Ancora? Ma non
finiscono mai!” rispose l’altro.
“Andiamo a dare un’occhiata”.
Cercando di non fare rumore,
nel buio del piccolo sgabuzzino, i due sollevarono il coperchio della loro
vecchia e consunta scatola e uscirono. Destro emise un fischio.
“Ma guarda! Roba di
lusso!” esclamò.
“Buon per noi” rispose
il compagno. “Sarà il solito paio di fighetti.”
I due si avvicinarono
di soppiatto all’elegante scatola. Con cautela sollevarono il coperchio da un
angolo.
“Guardali” disse
Sinistro, sogghignando. “Dormono come due angioletti”.
“Ti ricordi?” domandò l’altro.
“Che cosa?”
“Quando siamo arrivati
noi, tanto tempo fa, dopo aver lasciato il negozio. Eravamo molto stanchi.
Prima tutte quelle prove, intorno a quei piedi che non conoscevamo, poi il lungo
viaggio. Eravamo così esausti che abbiamo dormito per due giorni consecutivi.”
“Mi dispiace ma non
ricordo nulla. Rammento soltanto la prima volta che abbiamo preso la pioggia:
che goduria!”
“Alziamo un po’ di più
il coperchio, li voglio vedere bene”.
Così fecero.
“Ehi! Ma sono dei
tappetti!” disse Destro.
“Non gridare!” rispose
l’altro annusando l’aria. Dai due stivaletti neri proveniva un intenso odore di
cuoio nuovo.
“Non dobbiamo temere
nulla da questi due sfigati, hanno pure un po’ di tacco” disse ancora Destro.
Il compare non rispose, era intento a osservare con attenzione un particolare
che all’altro era sfuggito.
“La suola” disse
infine, con tono preoccupato.
“Come?”
“La suola, porco
sandalo! Guarda bene la suola”.
Destro si avvicinò.
“No! È a carrarmato!”
esclamò.
“Lo sai che cosa vuol
dire?”
“È a prova d’acqua”.
“Quindi?”
“Siamo finiti, non
sentiremo mai più l’acqua sotto le suole” disse Destro con un filo di voce.
“No, non è detto” rispose
Sinistro. Nel suo sguardo comparve una luce… sinistra.
“Davvero lo vorresti
fare?”
“Non abbiamo scelta. O
noi o loro”.
Agirono la notte
successiva.
Di soppiatto, ancora una
volta lasciarono la loro vecchia e confortevole scatola e si diressero verso
quella nuova e lucida. Buttarono all’aria il coperchio e si gettarono addosso
ai due giovani stivaletti che si svegliarono all’improvviso e quasi non
compresero ciò che stava loro accadendo. Furono presi a calci con estrema
violenza, tramortiti e storditi. Uno dei due, con la pelle ormai tutta
squarciata, perse subito i sensi ma i due stivali da pioggia continuarono a
infierire su di lui. L’altro, intravedendo la porta dello stanzino socchiusa,
tentò una disperata fuga. Saltellando in preda all’angoscia, attraversò il
soggiorno, subito inseguito da Sinistro, e si buttò contro la porta-finestra.
Era soltanto accostata, allora il terrorizzato stivaletto si lanciò sul balcone,
spiccò un prodigioso balzo e scavalcò la ringhiera. Precipitò in strada dove,
proprio in quel momento stava transitando un tipo un po’ alticcio che era
appena uscito dal bar. Lo stivaletto cadde proprio davanti alle sue scarpe, che
assistettero con orrore a quella scena tragica. L’ubriacone, colto da insolito senso
civico, raccolse la sventurata calzatura e la gettò in un bidone della
spazzatura. Dall’alto, Sinistro sogghignò soddisfatto. Fu raggiunto sul balcone
dal complice.
“Tutto a posto?”
domandò.
“L'altro non si muove più, è
stecchito” rispose l’altro, che aveva ancora il fiatone.
Proprio in quell’istante
il cielo si coprì di nuvole scure, grosse e pesanti. Una prima grassa goccia d’acqua
cadde proprio sulla punta di Sinistro. Una agghiacciante risata risuonò nella
notte.
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