A dire la verità, loro non sono belle allo stesso modo. C'è Tiziana, quella
che ti incanta con il suo sguardo. È alta, formosa, con una pelle chiara che
sembra porcellana e una cascata di capelli neri, ricci e lunghi che le
incorniciano il viso e le ricadono sulle spalle. Sembra uscita da un quadro del
Rinascimento, la sua è una bellezza quasi eterea che fa perdere la testa a
tutti. Poi c'è Daniela, più minuta e scattante, ha un corpo tonico da atleta e
capelli biondi e lisci. È più intrigante di Tiziana, forse perché in lei si
intravede già una donna. Ha un modo di fare sicuro e disinvolto che disorienta noi
bambocci molto insicuri. Infine c'è Simonetta. Lei è l'anello più debole del
trio, ma non per questo meno importante.
Simonetta è la più semplice delle tre. Ha l'aria da brava ragazza, un viso
acqua e sapone che, a un'analisi più attenta, non è poi così perfetto. Troppi
spigoli. Anche lei è alta e ha un bel fisico, ma non possiede l'audacia di
Tiziana e Daniela. Le sue gonne sono sempre meno corte, il suo trucco è appena
accennato. Non fuma, non dice sconcezze e in genere parla poco, come se fosse
sempre un passo indietro rispetto alle altre, a recitare un ruolo che non le
appartiene del tutto. Ma la sua forza, il suo fascino, deriva proprio
dall'essere parte di un gruppo scelto. Stare in mezzo a Tiziana e Daniela le
conferisce un'importanza che altrimenti non avrebbe. E anche lei, sebbene un
po' meno rispetto alle amiche, se la tira un po'.
Le Tre Grazie piacciono a tutti, ma ovviamente è Tiziana quella che fa
battere i cuori all'impazzata. Il mio amico Andrea ne è la prova. Ne è
innamorato pazzo, ma non lo vuole ammettere. Anzi, ne parla male, soprattutto
da quando l'ha vista in moto con un ragazzo molto più grande. Da allora la definisce
"la peggio delle tre" e dice cose su di lei che mi vergogno a
riferire. Ma in realtà è solo invidia, un misto di desiderio e frustrazione che
non riesce a nascondere. Tiziana è così, sembra la brava ragazza, ma nessuno di
noi ci crede davvero. Pensiamo che dietro quell'aria un po' angelica si
nasconda qualcosa di molto più... pericoloso.
Daniela è un capitolo a parte. A quindici anni ha già avuto un paio di
fidanzati, e per lei sono storie serie, fatte di sesso, di intimità. È la più
sfrontata, la più disinibita. Veste con abiti succinti che mettono in mostra le
sue forme, fuma di continuo e ha un repertorio di parolacce che farebbe invidia
a un muratore. Con lei, a un certo punto, ci avevo provato. Senza troppe
speranze, a dire il vero. Eravamo quasi riusciti a creare un'intesa, ma poi ho
capito che mi stava solo usando. Voleva che rubassi un braccialetto in
cartoleria per lei. Ho lasciato perdere. Non sono un ladro, e comunque non per
uno stupido gingillo. E di sicuro non per lei. In ogni caso, ci sono rimasto
male.
Tiziana é la mia preferita. D'accordo, era scontato. Ma sono troppo timido,
non riesco a reggere lo sguardo dei suoi occhi viola, arrossisco e balbetto
quando mi parla. Sto seduto nel banco dietro il suo, e ogni tanto, quando si
distrae, le sfioro i capelli con le dita, per sentirla più vicina. Spero che
lei non se ne accorga mai.
Simonetta, invece, è un'altra storia. Mi apprezza perché sono bravo a
scuola, e con lei riesco a parlare senza impacciarmi troppo. Andrea mi ha detto
che con un piccolo sforzo potrei conquistarla, ma poi ha aggiunto che lui
preferisce la prima o, al massimo, la seconda scelta. La terza mai. Ed io ho
lasciato perdere.
In fondo, le Tre Grazie sono un po' così: bellissime, irraggiungibili, ma
anche un po' manipolatrici. E noi, poveri ragazzini goffi e maldestri, ci
accontentiamo di guardarle e di sognarle.


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