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lunedì 8 settembre 2025

LE TRE GRAZIE


In classe le abbiamo chiamate le Tre Grazie: Daniela, Tiziana e Simonetta. Loro stanno sempre insieme, come se l'una non potesse esistere senza le altre due. Un legame quasi simbiotico, fatto di sguardi d'intesa, risate condivise e una certa spavalderia che deriva dal sentirsi le più belle, le più in vista.

A dire la verità, loro non sono belle allo stesso modo. C'è Tiziana, quella che ti incanta con il suo sguardo. È alta, formosa, con una pelle chiara che sembra porcellana e una cascata di capelli neri, ricci e lunghi che le incorniciano il viso e le ricadono sulle spalle. Sembra uscita da un quadro del Rinascimento, la sua è una bellezza quasi eterea che fa perdere la testa a tutti. Poi c'è Daniela, più minuta e scattante, ha un corpo tonico da atleta e capelli biondi e lisci. È più intrigante di Tiziana, forse perché in lei si intravede già una donna. Ha un modo di fare sicuro e disinvolto che disorienta noi bambocci molto insicuri. Infine c'è Simonetta. Lei è l'anello più debole del trio, ma non per questo meno importante.

Simonetta è la più semplice delle tre. Ha l'aria da brava ragazza, un viso acqua e sapone che, a un'analisi più attenta, non è poi così perfetto. Troppi spigoli. Anche lei è alta e ha un bel fisico, ma non possiede l'audacia di Tiziana e Daniela. Le sue gonne sono sempre meno corte, il suo trucco è appena accennato. Non fuma, non dice sconcezze e in genere parla poco, come se fosse sempre un passo indietro rispetto alle altre, a recitare un ruolo che non le appartiene del tutto. Ma la sua forza, il suo fascino, deriva proprio dall'essere parte di un gruppo scelto. Stare in mezzo a Tiziana e Daniela le conferisce un'importanza che altrimenti non avrebbe. E anche lei, sebbene un po' meno rispetto alle amiche, se la tira un po'.

Le Tre Grazie piacciono a tutti, ma ovviamente è Tiziana quella che fa battere i cuori all'impazzata. Il mio amico Andrea ne è la prova. Ne è innamorato pazzo, ma non lo vuole ammettere. Anzi, ne parla male, soprattutto da quando l'ha vista in moto con un ragazzo molto più grande. Da allora la definisce "la peggio delle tre" e dice cose su di lei che mi vergogno a riferire. Ma in realtà è solo invidia, un misto di desiderio e frustrazione che non riesce a nascondere. Tiziana è così, sembra la brava ragazza, ma nessuno di noi ci crede davvero. Pensiamo che dietro quell'aria un po' angelica si nasconda qualcosa di molto più... pericoloso.

Daniela è un capitolo a parte. A quindici anni ha già avuto un paio di fidanzati, e per lei sono storie serie, fatte di sesso, di intimità. È la più sfrontata, la più disinibita. Veste con abiti succinti che mettono in mostra le sue forme, fuma di continuo e ha un repertorio di parolacce che farebbe invidia a un muratore. Con lei, a un certo punto, ci avevo provato. Senza troppe speranze, a dire il vero. Eravamo quasi riusciti a creare un'intesa, ma poi ho capito che mi stava solo usando. Voleva che rubassi un braccialetto in cartoleria per lei. Ho lasciato perdere. Non sono un ladro, e comunque non per uno stupido gingillo. E di sicuro non per lei. In ogni caso, ci sono rimasto male.

Tiziana é la mia preferita. D'accordo, era scontato. Ma sono troppo timido, non riesco a reggere lo sguardo dei suoi occhi viola, arrossisco e balbetto quando mi parla. Sto seduto nel banco dietro il suo, e ogni tanto, quando si distrae, le sfioro i capelli con le dita, per sentirla più vicina. Spero che lei non se ne accorga mai.

Simonetta, invece, è un'altra storia. Mi apprezza perché sono bravo a scuola, e con lei riesco a parlare senza impacciarmi troppo. Andrea mi ha detto che con un piccolo sforzo potrei conquistarla, ma poi ha aggiunto che lui preferisce la prima o, al massimo, la seconda scelta. La terza mai. Ed io ho lasciato perdere.

In fondo, le Tre Grazie sono un po' così: bellissime, irraggiungibili, ma anche un po' manipolatrici. E noi, poveri ragazzini goffi e maldestri, ci accontentiamo di guardarle e di sognarle.

 

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