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martedì 8 luglio 2025

IL GUARDIANO DELL'ACQUA

Lo chiamano Coppi non per le sue prodezze in bicicletta, ma perché quel soprannome l'ha ereditato dal padre, un tifoso sfegatato del grande campione. In bicicletta, comunque, ci va pure lui, ma sempre a passo d'uomo.

Coppi è il guardiano dell'acqua del paese.

Che cosa vuol dire?, vi chiedete voi. Cribbio! Voi giovani non sapete proprio nulla! Il guardiano dell'acqua, dopo il sindaco, il prete, il medico e il farmacista, è la persona più importante del borgo. Per i contadini, poi, è la più rilevante di tutte. Delle altre si può anche fare a meno, di lui no.

Il guardiano dell'acqua, nominato direttamente dal Municipio, è il coordinatore e il sorvegliante di tutte le irrigazioni. È lui che decide come, dove e quando aprire i canali, e la responsabilità delle paratoie ricade interamente sulle sue spalle. Se Coppi si addormenta, o se Coppi ha alzato troppo il gomito, un prato rischia di seccare, un intero raccolto di andare perduto!

Il suo lavoro ferve soprattutto d'estate. Durante l'inverno, i campi non hanno bisogno d'acqua, la natura provvede da sé. Ma nella stagione calda, tutto diventa frenetico. I contadini, in processione, vanno a implorare l'attenzione di Coppi, gli sottopongono le loro richieste, e, a volte, lo minacciano persino di prenderlo a botte. E quelli, si sa, hanno le mani pesanti. Ma Coppi non si scompone. Tra un bicchiere e l'altro di rosso, riceve tutti, rivolge a ciascuno la medesima, ponderata attenzione, e poi decide lui. E la sua risoluzione è insindacabile.

Coppi non ha un ufficio vero e proprio. Di solito lo si trova alla Società Cooperativa, seduto a qualche tavolo, o in piedi, nel cortile, magari nei pressi del campo da bocce. Il guardiano dell'acqua porta sempre con sé il suo attrezzo da lavoro: il badile. Lo tiene appoggiato sulla spalla destra e lo regge con una mano, mentre con l'altra impugna immancabilmente il bicchiere. Anche quando si reca in qualche campo in bicicletta, controlla il veicolo con una sola mano, l'altra saldamente destinata all'arnese. A cosa serve il badile? In realtà, a niente. Coppi non ha mai rivoltato una sola zolla di terra, né scavato un fosso, né rimosso un'ostruzione da un canale di irrigazione. Le faccende di fatica le lascia fare agli altri. Lui porta la pala come un poliziotto tiene la pistola. A volte, però, il badile può tornare utile per convincere qualche riottoso. Proprio come è accaduto l'altro giorno, quando Giovanni Pecchia, detto Battaglino, non ne voleva sapere di accettare una decisione del guardiano.

Coppi, dopo tre bicchieri, si è recato sul posto. Il vecchio Battaglino è un tipo facilmente irritabile. In quel momento stava picconando la riva di un canaletto per deviare il corso dell'acqua. Il guardiano gli ha intimato di fermarsi subito e di accettare quanto era stato stabilito. Battaglino, anch'egli con parecchi bicchieri in corpo, non intendeva obbedire. Allora Coppi ha gettato la bici a terra e gli è andato incontro, brandendo la pala sopra la testa. Battaglino, per tutta risposta, gli ha rivolto contro il piccone. I due stavano per dare inizio a uno scontro epico. Per fortuna, all'ultimo momento, in Coppi è prevalso il buon senso. Ha proposto al vecchio di andare a discutere la questione all'ombra, sotto il platano della Società Cooperativa. A Battaglino, di colpo, è venuta una gran sete. Ha buttato a terra il piccone e ha stretto la mano a Coppi. Affare fatto. L'acqua poteva aspettare, il vino no.

 

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