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martedì 22 luglio 2025

IL GIOCO DI ALBA

Da qualche giorno, in paese, c'è una strana aria. Voci, sussurri, sguardi furtivi. Vedo i miei genitori e gli altri adulti parlarsi a bassa voce, quasi di nascosto, con un'espressione tra il preoccupato e il compiaciuto. È un qualcosa di continuo, un mormorio sommesso che mi ronza nelle orecchie e mi fa ribollire la curiosità.

Provo a fare l'indifferente, a fingere di giocare con le mie macchinine sul tappeto, ma in realtà tendo l'orecchio come un segugio. Alla fine, le loro frasi smozzicate e i loro sussurri furtivi si compongono in un nome: Alba. È lei l'oggetto di tanto mistero, la protagonista involontaria di questi pettegolezzi. Alba, proprio lei, la ragazza che abita non lontano da casa mia, quella dai lunghi capelli biondi e l'aria furba e sbarazzina. Ha tredici anni, qualcuno più di me, e, a dire il vero, io sono un po' innamorato di lei. La osservo quando passa in strada per andare a prendere il latte, quando va ad aspettare il bus per recarsi a scuola. La saluto, e a volte lei risponde. Altre, non mi degna di uno sguardo, forse perché sono troppo piccolo. Non importa, aspetterò e prima o poi crescerò.

So che Alba fa un po' disperare i suoi genitori perché non ha molta voglia di studiare, ma è comunque una brava ragazza. Però, a parte il fatto che le chiacchiere la riguardano, non riesco a scoprire nient'altro. Tutti sono molto abbottonati, le loro bocche sigillate da un silenzio frustrante. Non ha senso chiedere direttamente ai miei genitori, mi liquiderebbero con la solita frase: "Non sono cose che ti devono interessare, sei troppo piccolo, è roba da grandi".

Così, decido di tentare a scuola. C'è di sicuro qualcuno che sa qualcosa, specialmente tra i ragazzi più grandi, quelli di quinta. Il primo che mi viene in mente è Michele, il ripetente. Lui sa sempre tutto. Chiedo, e lui mi guarda con aria assente, mormora qualcosa di volgare su Alba che non capisco, ridacchia e poi mi domanda se ho delle figurine da scambiare. Deluso, mi allontano da lui.

Quando ormai sono quasi rassegnato a non scoprire mai il segreto di Alba, ho un colpo di fortuna inaspettato. Sto passando davanti alla società cooperativa e noto Angelo, il contadino, e Sergio, il meccanico, seduti fuori, intenti a bere. Stanno proprio parlando di Alba! E Sergio, che è un gran chiacchierone, sta spiegando tutto ad Angelo a voce alta, perché quest'ultimo, oltre che un po' tonto, è anche duro d'orecchi. Faccio finta di tirare calci a una pietra e mi fermo ad ascoltare, ogni parola è per me un tesoro.

Ebbene, tanto rumore per nulla! Gli adulti sono proprio strani. Scopro che Alba non ha fatto niente di male. L'hanno vista uscire dal boschetto con Paolo, un ragazzo un po' più grande di lei. Avevano i vestiti un po' in disordine, dice Sergio. Vorrei vedere! Anche io ci vado quasi tutti i giorni, nel boschetto, con i miei amici a giocare ai pirati, e quando usciamo a volte i vestiti sono addirittura strappati, altro che un po' in disordine! Mi rimane solo un'ultima curiosità: a che gioco avranno giocato Alba e il suo amico?

 

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