"Ti alzi
già?"
"Eh? Sì, sono
quasi le otto".
"Ma è
domenica!"
"Che importa? Non
ho più sonno".
"Allora mi alzo
anch'io".
"Non sei costretta
a farlo".
L'uomo si dirige verso
la cucina. Si ferma di colpo.
"Che c'è?"
domanda la donna, che lo stava seguendo.
"Guarda" dice
lui, mostrando qualcosa che ha raccolto dal pavimento.
"Che cos'è?"
"Una scheggia di
vetro. Vedi com'è appuntita? Se ci finivo sopra, scalzo, mi pugnalavo il
piede".
Lei osserva il pezzo di
vetro. Alza le spalle.
"È la parte di un
bicchiere" dice lui. "Non ricordo che abbiamo rotto un bicchiere in
camera" aggiunge.
Lei non risponde.
"Potrebbe essere
accaduto nei giorni scorsi, quando io non c'ero" dice ancora lui.
"Quindi?"
dice lei, quasi con tono di sfida.
"Forse hai
invitato qualcuno, un tuo amico, avete bevuto, avete scopato e poi un calice si
è rotto..."
"Smettila, non
iniziare..."
L'uomo annusa il
frammento di vetro, poi prende un piccolo sacchetto di plastica, lo mette
dentro.
"Che cosa stai
facendo?" chiede lei.
"Lo farò
analizzare" risponde lui.
"Sei pazzo?"
"No".
"Quel bicchiere
potresti averlo rotto tu, prima di partire, quella sera che mi sono fermata a
dormire da Franca dopo il teatro".
Lui scoppia ridere. Una
risata cattiva.
"Scema. Se così
fosse avrei preso la scheggia e l'avrei buttata senza dire nulla".
Lei non replica.
"Cazzo se è freddo
il pavimento. Vammi a prendere le pantofole".
"Vacci tu".
L'uomo sbuffa poi
ritorna in camera.
"Ahi!"
"Che
succede?" domanda lei.
"Vieni,
sbrigati!"
Lei lo raggiunge. Lui
sta saltellando su una sola gamba. Poi si butta sul letto. La pianta del piede
sinistro è insanguinata.
"Ahhh... Un'altra
scheggia! Che male... Aiutami..."
Lei rovista nella
borsetta, abbandonata vicino al comodino, estrae una pinzetta.
"Stai fermo".
"Ahhh..."
Fruga un attimo nel
piede dell'uomo, estrae il frammento di vetro insanguinato. Poi va in cucina,
prende un sacchetto di plastica, lo apre e vi lascia cadere la scheggia. Lo
chiude e lo porta all'uomo.
"Ahi... ahi... Che
cos'è?" domanda lui.
"Tieni, è il
reperto n. 2".
"Puttana..."
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