C'è chi dice che l'Italia sia un Paese razzista, c'è chi dice che non lo sia.
C'è chi dice che in
Italia i razzisti siano molti, c'è chi dice che invece siano pochi.
Come ci si può rendere
conto di quale sia la verità?
Semplice, andando al
supermercato.
È un giorno prefestivo,
la gente è tanta, le casse aperte invece poche. Subito si creano delle file, le
persone diventano impazienti. L'inquietudine, si sa, fa emergere sentimenti
negativi.
Dietro di me, in coda
con carrello colmo, c'è una coppia di distinti settantenni. Hanno fretta,
sbuffano.
La fila,
all'improvviso, si blocca. Due giovani cinesi sono alle prese con il pagamento.
Qualcosa non va. Può succedere. La cassiera, tranquilla, chiede aiuto al
telefono. A chi non è mai accaduta una cosa del genere? Un po' di pazienza e si
risolve tutto.
L'uomo e la donna
anziani, alle mie spalle, cominciano a brontolare, con tono di voce piuttosto sostenuto.
"Questi
cinesi!" sbotta lui. "Hanno sempre qualcosa da discutere!"
"Ma perché non
vanno a fare la spesa nei loro supermercati?" rinforza lei.
Ecco, quello descritto
è un chiaro episodio di comportamento razzista, più o meno volontario, più o
meno consapevole.
Queste due persone, i
due vecchi ma non tanto, sono pieni di pregiudizi. Di sicuro sono tra quelli
che dicono che il loro non è un Paese razzista, che di italiani razzisti ce ne
sono davvero pochi, non loro in ogni caso. Sono gli stessi che dicevano, in
passato, che gli italiani sono brava gente, pure in guerra. Poi, dopo che si è
saputo tutto quel che è stato fatto di atroce in Africa Orientale, si è visto
che gli italiani sono sì brava gente ma non troppo.
Allo stesso modo, si
può dire che gli italiani non sono razzisti ma che forse lo sono...
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