Tratto dal libro "Le storie di Magnìn", di Enzo Sopegno (Youcanprint Edizioni) in uscita a novembre 2017. Le storie di Magnìn, il figlio dello stagnino, e della sua stravagante banda di amici. Storie ad alto contenuto alcolico, irriverenti e un po' scorrette.
Le storie di un tempo che non c'è più.
"Andiamo su alla
malga a salutare il bergé"
ordinò Magnìn.
"No!" esclamò
lagnoso Giors, che era stanco e completamente ciucco. Lo legarono con la fune e
lo trascinarono su per il sentiero. Giunsero quasi subito in vista
dell'alpeggio, costituito da un paio di baite in pietra in parte diroccate e da
una vasca di cemento piena d'acqua, l'abbeveratoio degli animali. E poi videro
l'immenso gregge: centinaia di pecore. L'unico capro, che avevano già
conosciuto, cominciò subito a puntare Nando con i suoi occhietti maligni.
"Dov'è il bergé?" domandò Giors.
"Dovrebbe essere
in mezzo al gregge" rispose Magnìn.
Era quasi impossibile
distinguere il pastore dalle sue pecore. Alla fine lo riconobbero perché non
portava il campanellino appeso al collo. L'uomo venne loro incontro. Da due
mesi viveva da solo nell'alpeggio e non si era mai lavato. L'assoluta mancanza
di contatti umani lo aveva privato dell'uso della parola. Si esprimeva a gesti,
ogni tanto gli scappava qualche sommesso belato. Riuscì in qualche modo a farsi
comprendere e invitò Magnìn e i suoi amici all'interno di una delle due
stamberghe, quella che utilizzava come abitazione. L'interno della baita era
buio e puzzolente. Dappertutto c'erano bottiglie, piene e vuote, tanto che era
difficile muoversi in quello spazio angusto. È dei nostri, considerò Magnìn con
soddisfazione. In un angolo c'era un tavolaccio sul quale erano appoggiate
alcune splendide forme di formaggio. Il pastore invitò gli ospiti a servirsi.
Tutti rifiutarono tranne Nando, che era molto affamato.
"Accettiamo
volentieri un goccio di vino" disse il figlio dello stagnino, mentre Nando
si avventava sulle invitanti tome. In pochi minuti divorò mezza forma. Gli
altri, nel frattempo, asciugarono tre bottiglie.
Il pastore osservava
con insistenza Nando.
"È un bravo
ragazzo, ma beve poco" commentò Magnìn. Il vecchio bergé scosse il capo. Nel suo sguardo c'era commiserazione.
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