Hai presente? È come
quando acquisti un oggetto e poi ti accorgi che ha un piccolo difetto. In quel
momento provi disappunto, ti assale una fastidiosa scontentezza. Sei irritato
con te stesso, per la tua ingenuità, per quella sventatezza alla quale sai di non
poter porre rimedio. Quell’oggetto, in ogni caso, tu continui a usarlo, tante
volte, tutti i giorni anche se sai che è viziato. Riesci a farlo perché quasi
mai pensi a quella sua minima imperfezione che comunque non ne preclude l’utilizzo.
Capisci? Poi arriva quel giorno, quel particolare momento, e la tua mano o il
tuo occhio (la tua mente?) tocca vede si focalizza proprio su quella mancanza,
su quel vizio d’origine, e l’incrinatura la macchia il dubbio si allargano si
ingigantiscono e tu stai male. Vorresti buttarlo, quello stupido insignificante
oggetto, e rimuoverlo per sempre da te stesso, dalla tua vita. Ma non lo fai,
perché non ci riesci, qualcosa ti trattiene. Il fatto è che a quella cosa,
qualunque essa sia, e lo stesso se non si trattasse di cosa, ti sei affezionato.
O forse qualcosa di più. Allora la tieni, pure se il suo vizio d’origine
continuerà sempre a tormentarti.
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