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lunedì 6 luglio 2015

FESTA DA BALLO


Ha scoperto da poco che il vino può dare euforia. Un bicchiere, meglio se due o più. Così ha fatto. In un piacevole stato di contentezza si avvia verso la piazza. Può andarci da solo perché ormai è cresciuto. Non è ancora un giovanotto vero e proprio, anche se ormai manca poco. E poi è in vacanza, e quella sera in paese è festa. I suoi passi sembrano leggeri, le case gli sfilano accanto rapide, come di corsa, e appaiono sfuocate. Raggiunge l’osteria, attorno alla quale è raccolta tanta gente. Sa che non può bere ancora, anche se ne sente il bisogno. Il vecchio Firmino, il taverniere amico del nonno, mai gli servirebbe del vino. Al più, una birra con gazzosa. Si dirige verso la pista da ballo, una piattaforma rotonda di assi di legno incastrate tra loro e incerate con cura. L’orchestra sta già suonando da un pezzo. I musici sono accaldati, congestionati in viso. Ognuno di loro ha accanto una bottiglia e un bicchiere. Tra un motivo e l’altro non manca mai una buona sorsata. Tante coppie danzano sul palchetto: giovani e meno giovani. Vede anche alcune donne che ballano abbinate tra loro, mentre gli uomini soli, invece di cercarsi un compagno dello stesso sesso, preferiscono stare ai bordi della pista a osservare e fumare. Si tuffa nella calca che attornia la pedana. Percepisce rumori, luci suoni e odori. Emanazioni di tabacco, di profumo e di sudore. Le donne si muovono più veloci rispetto agli uomini. Entrano ed escono dalla pista, sbuffano, ridono, si detergono la fronte con graziosi fazzoletti. Lui si avvicina sempre più al bordo. Alcune di queste femmine, che quasi non lo vedono tanto sono impegnate nelle loro faccende, lo sfiorano lo toccano lo urtano. Il contatto con quelle carni grondanti sgocciolanti accalorate è piacevole ed eccitante. Si fa coraggio e lo cerca, finge di inciampare di cambiare direzione all’improvviso e appoggia le mani tocca palpa in un disordine di sensazioni nuove che non sa descrivere. Non riesce a capire quanto tempo passa prima di avvertire una leggera nausea. È il vino. Forse ne ha bevuto troppo, e allora decide di tornare a casa, dai nonni che ormai staranno in pensiero. Sa già che quella notte non dormirà.     

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