Lo dicono autorevoli
analisti politici, lo ripetono alla nausea anche i comici, lo ribadisce la
gente al bar. Nessuno pare nutrire il minimo dubbio: Renzi è uguale a
Berlusconi, Renzi è l’erede di Berlusconi, Renzi è il figlio illegittimo di
Berlusconi (quest’ultima dovrebbe essere una battuta).
Invece non è proprio
così. Occorre fare un minimo di chiarezza. Allo scopo ci limitiamo a fare il
gioco delle differenze.
Innanzitutto Renzi è
giovane, mentre Berlusconi è un anziano che cerca, con pessimi risultati, di
fare il giovane. Il primo è se stesso, l’altro risulta soltanto patetico.
Renzi è un politico di
professione. La politica è stata la sua attività fin da quando portava i
calzoni corti. Ciò può rappresentare un bene o un male, secondo i punti di
vista, ma è un fatto. Berlusconi, come ama dire lui, è un imprenditore prestato
alla politica. Tradotto significa un imprenditore in difficoltà che ha usato la
politica per scopi personali. In ogni caso si tratta di un prestito che
purtroppo non è mai stato restituito. Inoltre del Berlusconi imprenditore ci
sarebbe molto da dire, e ben poco sarebbe positivo.
Berlusconi è ricco,
molto ricco, e non ha mai esitato a usare il suo denaro, e il suo potere
economico, per comprare cose e persone. Renzi non possiede tale forza, dunque
sarà sempre costretto ad adulare i poteri forti, a ricercare e invocare il loro
sostegno.
Renzi, in maniera
discutibile ma comunque legittima, si è impossessato di un partito e adesso lo
guida. Un partito che è stato il suo trampolino per la scalata al potere ma all’interno
del quale la leadership è contendibile poiché esistono delle regole di
democrazia interna. Berlusconi, al contrario, è l'indiscusso proprietario del
suo partito. Lui solo ne può essere il leader, e quel partito composto di soli
servitori e servi sparirà con lui.
Renzi è un abile
comunicatore, una sua dote naturale, al pari di quella di Berlusconi nello
stesso campo. Quest’ultimo, tuttavia, al confronto appare superato in quanto
troppo artificiale e teatrale. Più forzato, insomma.
Tutte le differenze
evidenziate (ma se ne possono trovare altre) rappresentano un insieme che
sottolinea la diversità tra questi due soggetti che spesso vengono a sproposito
accomunati. Tutto ciò al di là di un giudizio politico sulle loro idee e sul
loro operato.
Se poi qualche analista
più sopraffino intendesse spingersi oltre e mettere a confronto Matteo Renzi
non con Berlusconi ma con un altro politico che, nel bene e nel male (tanto
male) ha caratterizzato la storia politica del nostro paese, vale a dire
Bettino Craxi, allora se ne potrebbe parlare…
Nessun commento:
Posta un commento