Preferisco andare a
sbattere contro il palo piuttosto che essere assorbito da quel didietro, due
glutei duri come il marmo. Preferisco volare in cielo piuttosto che cozzare su
quel grosso stinco rivestito di plastica. La mia vita è breve, e al termine non
c'è mai gloria. Nessuno si ricorda di me e della mia esistenza. Che non dura
attimi, ma centimetri. Posso essere sontuoso, perfetto, impeccabile, ma sempre
senza esito. Posso illudere, perché prometto molto e non mantengo mai. Vorrei
ma non riesco. Mi spengo con un tonfo secco, soffocato, subito esaurito e
consumato. Non sempre, però, la superficie che impatto è consistente. A volte
incontro cedevoli sofficità nelle quali affondo con piacere, o solide protuberanze
che mi diverto a frantumare, o ancora zone estremamente delicate che metto a serio
rischio di sopravvivenza. Spesso costringo all'emissione incontrollata di urla
grida gemiti lamenti. Si tratta tuttavia di ben misere soddisfazioni. Il mio
appagamento, si sa, sarebbe un altro. Un compimento che però non giunge mai,
una contentezza che è soltanto nei miei sogni. Chi sono? Vi state chiedendo chi
sono? Non lo avete ancora capito? Ma sono io! Io, il Tiro ribattuto respinto
ricacciato. Sono quello che appena nasce muore.
sabato 19 giugno 2021
QUEL CHE NON SARO'
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