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lunedì 8 aprile 2024

IL NOME


"Luci!"

"Tre, due, uno... via!"

Lo studio si illuminò e la diretta quotidiana del programma Fatti Curiosi ebbe inizio.

Il presentatore e il primo ospite furono inquadrati. Erano seduti su due enormi poltrone di colore rosso, uno di fronte all'altro.

"Cari telespettatori buongiorno" esordì con la consueta formula Nino Corradi, il canuto conduttore.

"Anche oggi avrò il piacere allietare il vostro pomeriggio presentandovi fatti, persone e situazioni insolite e bizzarre. È con noi un gentile signore, del quale per il momento non rivelerò il nome, e poi capirete il perché".

"Buongiorno, signore anonimo (ah! ah!)" salutò Corradi.

"Buongiorno" rispose serio l'ospite, un uomo di mezza età.

"Non ho rivelato il suo nome perché vorrei lo dicesse lei stesso, dal momento che è proprio del suo nome che parleremo. Del suo nome proprio. Ce lo vuole dire? Prego".

"Mi chiamo Dio Padre Onnipotente" disse l'ospite, con voce ben impostata.

"Possiamo conoscere anche il suo cognome?"

"Rossi" rispose l'altro.

"Un cognome decisamente più ordinario, rispetto al nome, che invece è molto impegnativo da portare (ah! ah!). Lei da più di cinquant'anni convive con tale nome che, per una persona comune, è piuttosto ingombrante. Come ha fatto?"

"È stato un incubo, fin da quando ero piccolo".

"La scuola, immagino. Come la chiamavano i suoi compagni?"

"Mi prendevano in giro, mi chiedevano di fare miracoli e cose del genere. Mi chiamavano Onni".

"E gli insegnanti?" chiese il presentatore.

"Tutti i miei compagni venivano chiamati per nome, mentre per me si usava sempre e soltanto il cognome. Mi sentivo diverso, escluso".

"Spesso i nomi propri vengono tramandati da una generazione all'altra. Come si chiamava suo padre?"

"Mario".

"Ah! E suo nonno?"

"Mario".

"Ah! E anche il suo bisnonno si chiamava alla stesso modo?"

"No, il suo nome era Pietro."

"Di chi fu l'idea di attribuire il nome Dio Padre Onnipotente?"

"Di mio padre".

"Sua madre era d'accordo?"

"Lei non contava nulla. Mio padre era un fanatico religioso, e in casa comandava lui".

"Lei, soprattutto in giovane età, era arrabbiato con suo padre a causa del nome attribuito?"

"Molto, lo avrei ucciso, ma poi non ce n'è stato bisogno perché è morto da solo".

"Ah! Ah! Spiritoso il signor Rossi!" esclamò Corradi, nervosamente. L'ospite rimase impassibile.

"Ascolti. Il prete, al momento del battesimo, non fece obiezioni? Il nome scelto non gli apparve un po'... irriverente?"

"In effetti fece un po' di storie, ma alla fine disse che era sempre meglio Dio Padre Onnipotente piuttosto che Kevin, Ridge o stronzate simili. Forse non disse proprio stronzate, ma così la raccontava mio padre. In televisione stronzate si può dire?".

"Sarebbe preferibile di no. E all'anagrafe? Possibile che l'ufficiale dello stato civile abbia acconsentito a registrare un nome così strano?"

"Era un ubriacone. Mio padre di sicuro gli allungò del denaro".

Corradi si irrigidì.

"Non possiamo fare questo genere di accuse, signor Rossi, anche se è passato molto tempo" disse.

L'altro non batté ciglio.

"Volevo ammazzare anche lui, ma quando mi decisi a farlo non riuscii a rintracciarlo. Il bastardo era andato in pensione e si era trasferito chissà dove".

"Signor Rossi! Dio Padre Onnipotente, si moderi!"

"È andata così" disse l'altro, stringendosi nelle spalle.

"Una curiosità" disse Corradi, cercando di ricondurre l'incontro su binari più consueti. "Lei ha dei figli, vero? Come la chiamano i suoi figli, se e quando la chiamano per nome?"

L'altro ci pensò un attimo.

"Di solito mi chiamano con il mio secondo nome, Padre..." disse, un po' perplesso.

"Mi permetta un'ultima domanda, signor Rossi. Lei credo sappia che la legge consente, in determinati casi, e il suo vi rientra eccome, di cambiare nome. Perché non lo ha mai fatto?"

L'uomo si grattò la testa.

"Ci ho pensato a lungo, prima di farlo, ma adesso finalmente mi sono deciso. La pratica è in corso".

"Ottimo!" esclamò il conduttore, con finto entusiasmo. Non vedeva l'ora di concludere quella strampalata ospitata. Già stava pensando al fatto curioso successivo.

"Può dire a me a agli spettatori quale nuovo nome ha scelto?"

"Qualcosa di più semplice. Gesù".

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