La prima volta che
percepì la stonatura fu quando si guastò la lavatrice. Chiamò subito il tecnico
che iniziò l'esame del vecchio elettrodomestico. Dopo pochi minuti l'uomo in
tuta blu scosse il capo: non c'era niente da fare, la riparazione non era
possibile, la lavatrice doveva essere sostituita. Un dramma.
Il giorno dopo si recò
in un grande negozio e scelse un nuovo modello. Il commesso fornì alcune rapide
e sommarie spiegazioni, e nulla di più. La lavatrice fu consegnata subito. Si
accorse che non la sapeva usare. Tentò in tutti i modo di rammentare le
istruzioni ricevute in negozio, si aiutò con il manuale di uso e manutenzione.
La lavatrice aveva un enorme display, una smisurata teoria di luci ammiccanti e
multicolori, una ricca dotazione di tasti e pulsantini, decine e decine di
programmi di lavaggio. Tutto ciò faceva pensare più ad un computer che a un apparecchio
che doveva occuparsi dei panni sporchi, tanto che la prima volta che la avviò, sudato
in volto e sotto le ascelle, dimenticò di infilare gli indumenti nell'oblò. In
qualche modo la lavatrice funzionò e da quel momento la usò regolarmente,
utilizzando tuttavia sempre lo stesso programma. Non ebbe mai il coraggio di
cambiare.
Il vecchio cellulare,
acquistato quasi dieci anni prima, spirò all'improvviso. Una tragedia. Da
tempo, ormai, tutti gli dicevano che avrebbe dovuto sostituire quel catorcio
con un modello più moderno, con uno smartphone per l'esattezza. Il solo sentire
pronunciare quel nome gli provocava da sempre una profonda inquietudine. Era
sicuro che non sarebbe mai stato in grado di usare una simile diavoleria, mentre
era convinto che il suo vecchio e fedele cellulare sarebbe durato per sempre,
ma così non era stato.
Stordito da quella
stonatura che percepiva sempre più forte nella sua testa si recò al solito
negozio. Nel reparto telefonia tutti i commessi giravano con un camice bianco,
e ciò lo mise profondamente a disagio. Sembrava di essere in ospedale. Scelse
un modello, quasi a caso, di smartphone, poi cercò di attirare l'attenzione di
un commesso. L'uomo in camice bianco fece un cenno di assenso, si allontanò e
tornò dopo pochi minuti porgendogli una scatola: il suo telefono. Quando tentò
di rivolgergli una domanda il commesso gli indicò la cassa. Giunto a casa,
cercò il libretto di istruzioni ma si accorse che non c'era, non era previsto. Ne
rimase sconvolto. Trascorse tre giorni in casa senza mai uscire, senza quasi
mangiare e dormire, in compagnia del nuovo telefono. Con enormi sforzi riuscì a
comprendere le basi elementari del suo funzionamento. Si accontentò, si dovette
accontentare per forza. Si rese conto che non sarebbe mai riuscito a
utilizzarlo come facevano tutti gli altri, lo avrebbe adoperato soltanto al minimo
delle sue potenzialità, proprio come stava facendo con la nuova lavatrice.
Quando si rese conto di
ciò avvertì, vivida più che mai, la stonatura.
Nessun commento:
Posta un commento