Quando alcuni decenni
fa qualcuno intendeva soddisfare qualche particolare curiosità oppure appagare
la sua sete di conoscenza non aveva altra possibilità se non quella di
ricorrere ai Dispensatori di Sapere.
Chi erano, chi potevano
essere questi Dispensatori?
Innanzitutto ci si rivolgeva
ai genitori. I genitori degli Anni Sessanta e Settanta del secolo scorso, però,
erano un po' diversi dai genitori di adesso o anche soltanto da quelli delle
generazioni immediatamente successive. Per loro, tutto ciò che non era ritenuto
concreto non era considerato importante. Le domande dei figli, per esempio. Tali
domande erano sempre sciocche o inopportuno era il momento nel quale venivano
rivolte. Il genitore era sempre affaccendato in qualcosa oppure doveva
riposarsi. In più non tutti i genitori, supponendoli disposti a rispondere,
disponevano delle conoscenze necessarie per esaudire i quesiti dei pargoli.
Qualcuno di questi ultimi disponeva di fratelli maggiori, ma non era buona cosa
rivolgersi a loro. Quasi sempre si otteneva da loro gelida indifferenza oppure
uno sganassone. C'erano poi gli amici e i compagni di scuola, ma a loro ci si
rivolgeva soltanto per chiedere lumi su questioni di sesso, per poi scoprire
che nella maggior parte dei casi regnava nelle loro acerbe menti una
inestricabile confusione che contribuiva a mettere in discussione pure le poche
acquisite certezze. L'ultima spiaggia era l'istituzione. Gli insegnanti, in
primo luogo. Il fatto è che con gli insegnanti il rapporto all'epoca era del
tutto unilaterale: loro parlavano, gli allievi ascoltavano. Nessuno osava
rivolgere qualsiasi tipo di domanda, tanto meno richieste curiose, particolari.
Si parlava con loro soltanto quando si era interrogati, e unicamente di
argomenti legati ai programmi scolastici. L'ultima spiaggia era la biblioteca
pubblica. Molti la temevano, e non osavano entrarci. Chissà, forse temevamo di
essere presi prigionieri, di non potere uscire più. I più coraggiosi invece
entravano per consultare le enciclopedie (alcuni di loro disponevano di una
enciclopedia anche a casa - comprata a rate - ma quella non si poteva toccare),
per scopiazzare a caso da quegli enormi tomi alcune informazioni da utilizzare
per le ricerche scolastiche, ma nessuno pensava che quei temibili e austeri
libri erano in grado di esaudire anche altre mille e più curiosità.
Adesso tutto è cambiato.
Ciò che si vedeva nei film di fantascienza degli Anni Sessanta e Settanta è
realtà. Se si è alla ricerca di una qualsiasi informazione è sufficiente
premere un tasto e il "cervello elettronico" risponde con prontezza.
La Rete è in grado di soddisfare qualsiasi curiosità, qualsiasi necessità di
conoscenza. É la Rete il vero Dispensatore di Sapere del modo di oggi. Chiunque
può rivolgersi a Lei, Lei risponde sempre. Ciò che invece oggi manca,
purtroppo, è la curiosità.
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