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venerdì 19 maggio 2017

CONTAR PECORE


Sarà di sicuro capitato a tutti, una volta o l'altra, di dover soffrire di insonnia. Si tratta, senza dubbio, di una esperienza per nulla gradevole. Ci si gira e ci si rigira da un lato all'altro del letto, le lenzuola diventano roventi. Un minuto dopo l'altro aumentano l'apprensione e l'ansia per il mancato riposo e per la conseguente impossibilità di essere in condizione di affrontare la giornata successiva. Insomma, un vero e proprio incubo a occhi, purtroppo, spalancati.
Che cosa si può fare in questi casi? Si ricorre ai soliti accorgimenti. Ci si alza dal letto, si bevono uno o più bicchieri d'acqua, ci si mette a leggere oppure ad ascoltare musica, ci si affaccia alla finestra e si assiste, sempre più turbati, alla serenità della città che dorme. Alla fine, in ogni caso, tutto si rivela inutile. Abbattuti, ormai disperati, si torna a letto sconfitti e ci si accinge a ricominciare la dura battaglia contro le coperte e l'abbandono che non vuole arrivare.
Quando poi lo sconforto raggiunge il suo culmine arriva improvvisa l'illuminazione. Per quale ragione non avvalersi di quell'antico metodo per prendere sonno, sempre deriso e vituperato, vale a dire contare le pecore? Allora ci si concentra, o si tenta di farlo. Ci si immagina un recinto, all'interno del quale c'è un numeroso gregge di pecore ben pasciute, belanti e con il vello generoso. Tuttavia le bestie lanose proprio non ne vogliono sapere di saltare lo steccato. Sono troppo pesanti, non ce la fanno. Si cerca di controllare il nervosismo subentrante e si cerca una soluzione. Il recinto, guarda caso, ha una porta. Mentalmente la si apre e si invita il primo animale ad oltrepassarne la soglia. La pecora esce, subito seguita da un'altra, e poi da un'altra ancora. Inizia il conteggio, quel magico computo che dovrebbe assicurare l'oblio. Ci si comincia a rilassare. Ma poi qualcosa va storto. La prima pecora uscita torna indietro, si scontra con quella che la segue. La maledetta vuole tornare nel recinto! Nel giro di pochi secondi nell'ammasso di ovini belanti si crea il caos, il gregge si trasforma in un inestricabile garbuglio. Il conteggio è ormai compromesso. La pecora con il muso nero è già stata contata oppure no? E quella con il manto giallastro? E l'ariete, da dove diavolo è spuntato l'ariete? Si inizia di nuovo a sudare, a rivoltarsi da una parte all'altra del letto, l'affanno torna ad aumentare e il temuto trillo della sveglia si avvicina sempre di più. Ci assale il panico. Nulla da fare, anche contare le pecore non è servito. Poi subentra un pensiero, una riflessione sciocca eppure curiosa. E una domanda: chi o che cosa contano le pecore quando soffrono di insonnia? Nessuno si è mai posto tale interrogativo. Eppure si tratta di qualcosa di intrigante, addirittura affascinante. E dunque lo si immagina sotto tutti i suoi aspetti, tutte le sue numerose e complesse implicazioni. E a questo punto, di colpo e del tutto inaspettato, subentra finalmente il sonno.   

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