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domenica 18 dicembre 2016

PREFERENZA


Non illudetevi: non avrete mai la possibilità di esprimere il vostro voto di preferenza a favore di quel vostro vicino di casa onesto e rispettabile che fa il falegname, non potrete mai votare per quel bonaccione di vostro zio Nicola, oppure per il vostro simpatico cane Tommy. No, questo non si verificherà mai. Mai vi si presenterà l'occasione di votare in tale maniera, illusoria e soltanto in apparenza libera. Si discute molto sull'opportunità di reintrodurre il voto di preferenza sulla scheda elettorale. Si tratta di un dibattito molto acceso che, in realtà, non conduce a nulla se non a rafforzare e alimentare uno dei tanti falsi miti della democrazia: la preferenza. La scelta dei candidati è fatta dai partiti, organizzazioni indispensabili di intermediazione tra rappresentati e loro rappresentanti. Dei partiti, in un sistema politico davvero democratico, non se ne può fare a meno. Condizione essenziale, naturalmente, è che i partiti siano plurali. È indispensabile quindi che gli elettori si affidino ai partiti riguardo alla selezione della classe politica che li dovrà rappresentare. Quando l'elettore esprimerà il proprio voto alla lista prescelta, in quel voto dovrà essere implicito il giudizio sulla bontà o meno del processo di selezione attuato. Tra avere la possibilità di non esprimere alcuna preferenza (è il caso delle liste bloccate) oppure quella di poterne esprimere una (le preferenze multiple sono state bocciate anni fa da un referendum abrogativo, per ovvi motivi legati al loro favorire corruzione, clientele e voto di scambio) la differenza è minima, in ogni caso di scarso rilievo. Ciò che conta veramente è la qualità del processo di selezione della classe politica che, come detto, non può che essere operato dai partiti e sottoposto alla verifica degli elettori attraverso il voto. E, di conseguenza, occorre evitare derive minoritarie, fantasiose e anche pericolose comunque incompatibili con un sistema politico democratico, quali la scelta di candidati per mezzo della rete, opzione tanto cara a un certo movimento politico.
Non illudetevi: con il voto non potrete mai scegliere il vostro vicino di casa, quell'amabile persona che continuerà a fare il falegname, mestiere in cui è tanto bravo. E neppure preferire il buon zio Nicola, che seguiterà a godersi la meritata pensione. Tanto meno toccherà al vostro amato cagnolino Tommy, perché cani in politica non ce ne sono, mentre purtroppo continueranno a esistere tanti politici cani, scelti o meno con il voto di preferenza.

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