Alle nove di sera
squilla il cellulare. Guardo il display: numero sconosciuto. Le scelte
possibili: non rispondere oppure rispondere affrontando il rischio di essere
molestato da qualche operatore di call-center. Di solito prediligo la seconda
opzione e stronco la chiamata sul nascere. Ma oggi, a differenza di sempre, mi
sento in vena. Decido così di replicare trasformando la seccatura in
divertimento. Leggera pressione del pollice sul tasto verde. Una voce
femminile, ben impostata, con vago accento dell'Europa dell'est.
"Pronto? Sono
Irina di Metrotel. Parlo con il signor Giulio?"
La blocco prima che
inizi a snocciolare imperdibili offerte riguardo il contratto telefonico.
"Mi dispiace, il
signor Giulio non c'è" dico con tono costernato.
"Oh! E quando lo potrei
trovare?" domanda la ragazza.
Emetto un lungo sospiro
nell'apparecchio.
"Il signor Giulio
è mio fratello. È andato via".
"Quando torna?
Quando posso parlare con lui?"
"Non le so dire
quando torna. Lo vorrei sapere anch'io. Mio fratello è scappato".
"Scappato?"
"Proprio così. Ha
abbandonato moglie e tre figli ed è sparito. Non ha portato con sé il telefono.
Ho risposto sperando che fosse lui e che avesse finalmente deciso di farci
avere sue notizie".
"Mi scusi..."
"Non si preoccupi.
La moglie, mia cognata, è disperata. Sa, per i soldi. Chi porterà i soldi a
casa? Cioè, non che mio fratello di soldi a casa ne portasse poi tanti. A lui
piace giocare: poker, slot, scommesse, insomma tutte quelle cose lì. In pratica
si è sempre mangiato tutti i suoi guadagni. Ma è pur sempre il capofamiglia, un
padre affettuoso anche se non molto presente".
"Allora..."
"Aspetti. La faccenda
più grave è che mio fratello è pure un gran puttaniere. Non lascia trascorrere
una sera senza farsi un giretto al parco, quello vicino al fiume. Lo conosce?
No, credo di no, perché lei starà chiamando dall'Ucraina o dalla Romania, come
fa a conoscere il parco vicino al fiume? In ogni caso in quel posto non c'è che
l'imbarazzo della scelta: bianche, nere, gialle, e alcune di loro credo siano
sue connazionali. Senza offesa, naturalmente".
"Signore..."
"Un attimo, non ho
ancora finito. Poco tempo fa Giulio si è preso una sbandata per una puttana
brasiliana che ha incontrato proprio in quel lurido posto, quello che lei non
conosce perché chiama dall'altro mondo. Io l'ho vista, quella. Era con mio
fratello in un centro commerciale, di sicuro lei gli stava spillando gli ultimi
soldi, soldi sottratti a quelle povere anime dei miei nipoti. Le ho già parlato
dei miei nipoti? Sono tre, come le ho detto, e sono gli unici che ho. Sono un
po' stronzi, perché ogni volta che mi vedono mi chiedono soldi, ma io gli voglio
bene lo stesso. Il fatto è che tutti hanno preso dalla madre, quella baldracca
di mia cognata, e in particolare hanno ereditato la sua perfidia. Oltre che la
sua incredibile bruttezza".
"Va bene..."
"Va bene un cazzo.
Aspetti, che ho quasi finito. Non sia impaziente, cerchi di comprendere il mio
stato d'animo, e il mio dolore. Le stavo raccontando del centro commerciale. Io
li ho visti, mano nella mano, mentre loro non hanno visto me. Mi sono nascosto
dietro a uno scaffale e li ho osservati. Cioè, ho esaminato lei, perché mio
fratello so com'é fatto. É una sventola, alta quasi venti centimetri più di
quel tappo di Giulio. Capelli neri, lunghi e crespi. Labbra e tette rifatte e
strafatte, due cosce che non finiscono più. Una meraviglia. Sono rimasto nel
mio nascondiglio finché non si sono allontanati, però il giorno dopo ho
telefonato a mio fratello, ho chiesto spiegazioni. Lui non si è scomposto più
di tanto, si è solo raccomandato di non dire nulla alla moglie. Esortazione del
tutto inutile perché io non parlo con quella cretina da più di dieci anni. Al
termine della conversazione tuttavia Giulio mi ha detto una cosa che mi ha
sconvolto".
"Eh? Che
cosa?"
"Vede? Vede che si
sta incuriosendo? Ah! Povero me! Sa che cosa mi ha detto Giulio? Davvero lo vuole
sapere? E va bene, il disgraziato mi ha detto che quella stangona, quella donna
stupenda... in realtà non è proprio una donna".
"Oh!"
"Parliamoci chiaro:
quel puttanone ha tutte le cose a posto, e anche qualcosa in più. Il problema è
proprio rappresentato da quel qualcosa in più. Insomma, ha il pisello. Si
chiama Rodrigo ed è un transessuale. Un bel transessuale che non ha nessuna
intenzione di privarsi dell'accessorio. Il giorno dopo il nostro colloquio,
Giulio è sparito. La moglie e i figli sono convinti che prima o poi ritornerà,
mentre io non sono dello stesso avviso".
"Ascolti..."
"No, ascolti me,
piuttosto. E mi lasci finire. Io sono persuaso che mio fratello sia in Brasile,
a spassarsela con il suo amico/amica carioca o paulista. Il mio
convincimento si basa sull'ultima cosa che Giulio mi ha detto quel giorno,
quando ci siamo sentiti al telefono. Mi rivelato un segreto, qualcosa che non
ha mai confessato a nessuno, tanto meno ai suoi familiari. Mi ha detto che a
lui le donne non sono mai piaciute, che lui è omosessuale!"
Click!
L'ucraina o romena che
sia non ha retto all'ultima rivelazione e ha finalmente riattaccato. Guardo
l'orologio. Le ho fatto perdere quasi venti minuti, senza che lei abbia potuto
dire una sola parola, senza che abbia potuto parlare delle sue odiose offerte.
Sono soddisfatto, e mi rilasso stendendomi sul divano. Poi, all'improvviso,
sono colto da un senso di colpa. Penso che quella poveretta stava facendo il
suo lavoro e che io mi sono fatto beffe di lei. Rifletto ancora un attimo, poi
esplodo in una risata che fa tremare le pareti.
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