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sabato 20 giugno 2020

COME PUO' UN BUE AVERE UNA VOCE COSI' SOTTILE?



Al giovane Adamo piaceva, più di ogni altra cosa al mondo, fare scherzi al telefono.
Si trattava quasi sempre di innocue burle, a volte anche assai stupide.
Un esempio: "Pronto, è il signor Cuzzo?"
L'interlocutore "No, sono il signor Cozzo".
Adamo: "Oh cazzo! Ho sbagliato numero!" La vittima chiude la telefonata.
Insomma, cose così, roba da poco.
Ma Adamo amava praticare anche un altro tipo di beffa: telefonare a un malcapitato a caso imitando voci strane.
Ecco, tipo questa (fatta con voce profonda e cavernosa): "Pronto, sono un bue!"
Un attimo di silenzio dall'altra parte, poi: "Mi dispiace, ma non è possibile".
"Che cosa non è possibile? Mi dica! Mi dica!" (con tonalità, se possibile, ancora più bassa e grave).
"Vede, non è proprio possibile che lei sia un bue".
"Ma perché? Come osa mettere in dubbio ciò che dico?" (lo scherzo sta diventando divertente).
"Perché lei non è come Giorgio".
"Giorgio! E chi sarebbe questo Giorgio?"
"Era il bue di mio nonno, ed era mio amico".
"Eh?"
"È stato un mio grande amico".
"E parlava?"
"Sì, proprio come sta facendo lei, anche se lei non è un bue".
"Non ci credo".
"Anche mio padre non ci credeva. Quando glielo dissi - ero ancora un bambino - mi diede un ceffone e mi ordinò di non dire mai più una cosa del genere. Mio nonno, invece, sapeva che Giorgio parlava, ma non lo ammise mai apertamente. Tra l'altro lui era un tipo di poche parole, a differenza del suo bue, che invece amava molto ciarlare".
"Ma senti! E di che cosa discorreva con il bue, quel tale Giorgio, di politica e di economia?"
"Ma no! Giorgio era un tipo semplice, amava parlare soprattutto della sua attività, del lavoro nei campi, delle semine, del ciclo delle stagioni, del tempo atmosferico"
"Lei mi sta prendendo in giro"(la voce di Adamo è molto meno grave, ora).
"No, è lei che mi sta prendendo in giro, dicendo di essere un bue mentre non lo è".
"E come fa a sapere che io non sono un bue, dal momento che i buoi parlano? Vero che parlano?"
"Giorgio diceva che tutti buoi possiedono il dono della parola, anche se soltanto pochi tra loro amano farsi sentire. In ogni caso le confermo che lei non è un bue".
"Ma perché?"
"La voce. La voce dei buoi, di tutti i buoi, è molto sottile e acuta. Lo so che può sembrare strano, in esseri dai corpi così grandi, ma le assicuro che è così. Lei non è un bue".
"Sottile? Molto sottile dice?" Poi Adamo riattacca. É la prima volta che capita a lui di farlo per primo, e non alla vittima dello scherzo telefonico.

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