Powered By Blogger

domenica 9 agosto 2015

LA SAPONETTA


Acquistare una saponetta dovrebbe essere un’operazione piuttosto semplice, ma non lo è quando uno si porta sulle spalle due esseri così ingombranti. Due presenze assai scomode, che non perdono occasione per baruffare tra loro, che mettono becco in ogni questione, anche in quelle pratiche che non li dovrebbe riguardare. È fastidioso, mentre si è impegnati in una qualsiasi faccenda, udire di continuo quella vocetta soave, mielosa, pedante dell’uno, oppure subire gli scatti d’ira e le improvvise collere dell’altro, sentire i suoi piccoli zoccoli che ti tormentano la pelle della clavicola. È necessario possedere una grande dose di pazienza, vi dico.
Mi aggiro tra le corsie del supermercato finché non individuo ciò che sto cercando: lo scaffale delle saponette. Si sa, non è più come una volta, oggi pochi usano le saponette. La maggior parte delle persone (tra quelle che si lavano) preferisce impiegare altri prodotti: saponi liquidi e roba simile. Io sono un conservatore, o un nostalgico se volete, e prediligo invece la vecchia buona saponetta, da far scorrere tra le mani, da manipolare finché non produce tanta schiuma profumata. L’assortimento di  saponette esposto non è di grande varietà, ma è comunque sufficiente per rendere indecisa la mia scelta, una scelta che preferirei fare da solo, senza essere condizionato da chi sapete voi.
Mentre esamino le varie saponette quello appollaiato sulla spalla destra inizia a berciare.
“Prendi questa” dice. “È all’essenza di muschio dolce, oppure quella, alla pesca, deve essere deliziosa, o quest’altra, al ciclamino. Senti che profumo angelico!”
L’altro, quello rannicchiato sulla spalla sinistra, tace sdegnato.
Annuso le varie saponette, tutte buone, ma tutte dalla fragranza eccessivamente dolciastra. E poi non mi persuade la loro consistenza, troppo morbida. Scuoto il capo, mi rivolgo all’amichetto di destra.
“No, non mi convincono. L’ultima volta ti ho dato retta ed è stato un disastro, quella saponetta che mi avevi consigliato si è sciolta nel giro di pochi giorni e si è trasformata in poltiglia.”
Lui assume un atteggiamento offeso. Per essere un angelo è piuttosto permaloso.
Continuo a scorrere lo scaffale, prendo in mano l’ennesima saponetta.
“Quella! Quella! Prendi quella!” È lui, il diavoletto, che si anima all’improvviso.
“Ehi! Non gridare” lo rimprovero. Tutto inutile.
“Quella! Quella!” insiste. È indemoniato (!), ha quasi la bava alla bocca mentre continua a puntare il dito verso la saponetta che tengo in mano. Allora decido di accontentarlo, lo so che a quelli come lui piacciono soltanto queste, e metto nel carrello la mia nuova saponetta allo zolfo.  


Nessun commento:

Posta un commento