L’uomo
e la donna si trovano in una stanza. Prima di qualche giorno fa non si erano
mai visti, mai incontrati, neppure per caso. L’ambiente è piccolo, con pochi
mobili: un letto, un comodino, un armadio. Oltre al bagno c’è anche uno stretto
ripostiglio, ed è proprio in questo spazio minuscolo che i due preferiscono
trascorre la maggior parte del loro tempo. Stanno seduti, uno di fronte all’altro,
e non parlano quasi mai. Non c’è molto da fare in quella stanza spoglia. L’uomo
e la donna, che sono giovani, sani e vigorosi, potrebbero trascorrere parte del
loro tempo facendo l’amore, ma ciò non avviene mai. Non amano il contatto,
preferiscono soddisfarsi da soli, mentre l’altro assiste. I due, in realtà, non
sono prigionieri, perché la porta non è chiusa a chiave. Potrebbero uscire in
qualsiasi momento, ma non lo fanno. Fuori è accaduto qualcosa di spaventoso, ed
è preferibile rimanere dentro ad aspettare. Una volta al giorno la porta si
socchiude. Loro intravedono un braccio bianco e glabro che butta qualcosa all’interno
della stanza. Quasi sempre cibo, anche se oggi è stata la volta di una spessa coperta.
Quando ciò accade l’uomo dice: “Sono i soccorsi”. La donna annuisce, poi torna
a fissare il vuoto.
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