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domenica 22 marzo 2020

ARRUOLAMENTO



La cartolina era azzurra. L'aveva trovata nella cassetta per le lettere. L'aveva presa, ed era risalito di corsa in casa. Quando sua moglie lo vide rientrare, con quel pezzo di carta in mano, subito comprese.
"È arrivata?" domandò, con un filo di voce. Lui annuì. Poi iniziò a camminare in maniera nervosa avanti e indietro nella piccola cucina..
Sua moglie gli si avvicinò e lo guardò negli occhi.
"Sapevi che prima o poi sarebbe arrivata" disse. "Siamo in guerra, e stanno arruolando tutti" aggiunse.
Lui annuì di nuovo, più volte. Sembrava non riuscire a parlare. Poi si avvicinò ai suoi due bambini, accarezzò le loro testoline e i loro visi paffuti, sfiorò con le dita le labbra della moglie e finalmente disse: "Devo raggiungere subito la destinazione". Questa volta fu la donna ad annuire, seria.
L'uomo uscì dalla cucina, entrò in soggiorno e si sedette sul divano. Accese la televisione. Era in guerra, e avrebbe fatto il suo dovere fino in fondo.

sabato 21 marzo 2020

PICCOLA STORIA



Aveva avuto successo fin da subito, fin da quando aveva intrapreso la sua attività imprenditoriale.
Lui  era molto abile, aveva grandi idee, e riusciva sempre a realizzarle. Si era circondato di collaboratori capaci, che aveva scelto di persona uno per uno, li aveva retribuiti bene e loro lo avevano ripagato.
Era diventato ricco e potente. Rispettato, e anche un po' temuto.
Soltanto lui però conosceva il vero segreto della sua fortuna: non aveva mai pagato un centesimo di tasse. Ed era stato così scaltro che il suo crimine non era mai stato scoperto.
Poi era arrivato quel maledetto virus. Quel bastardo rompiballe. E lui si era ammalato. E in ospedale non c'era più posto, perché tanti altri, come lui, non avevano pagato le tasse. E poi era morto.

martedì 17 marzo 2020

RACCOMANDAZIONI



"Uscite sui balconi e pregate insieme. Recitate il rosario".
Ecco, sono questi i preziosi consigli dispensati dalla signora Barbara D'Urso durante uno dei suoi pseudo-programmi televisivi. Raccomandazioni accorate che, nelle intenzioni, dovrebbero servire per affrontare meglio questo momento così difficile.
Sottolineando che non vi è nulla di personale (e come potrebbe mai esserci?) tra chi scrive e la suddetta signora della televisione, è tuttavia conseguente esprimere una semplice considerazione.
Se in tempo di pace può essere accettabile sopportare il berciare vuoto di personaggi improponibili (tra i quali si annoverano anche alcuni popolari politici), in tempo di guerra ciò risulta intollerabile.
Tali individui dovrebbero fare ciò che i cittadini responsabili stanno facendo: rimanere chiusi in casa. E soprattutto stare zitti.


domenica 15 marzo 2020

GUERRA



È una guerra come quelle di una volta. C'era chi decideva la strategia, e che non sempre azzeccava quella giusta. C'erano le retrovie, chi si doveva occupare degli approvvigionamenti e chi della logistica.
E c'erano le truppe di riserva, che adesso invece non ci sono.
E c'era poi la prima linea, quelli che davvero combattevano, quelli che affrontavano direttamente il nemico, lanciandosi dalle trincee verso la terra incognita, la terra di nessuno. Quelli che lottavano in furibondi corpo a corpo, quelli che alla fine si sacrificavano per tutti gli altri. Quelli eroici.
E gli eroi di questi nostri giorni tristi sono gli operatori sanitari. Tutti, dal primo all'ultimo, dal più qualificato al più umile.
E quando sarà il momento dovremo ricordarci di loro. In tutti i modi possibili.
Se non lo faremo, che la vergogna, la riprovazione e l'ignominia ricadano su di noi per sempre.

sabato 14 marzo 2020

TRICOLORE



Scoccano le ore dodici. Mezzogiorno. Rintocchi di campane che suonano netti, decisi, al contrario di quanto avviene di solito, quando passano quasi inosservati.
Dal palazzo di fronte una donna esce sul balcone. Impugna una grande bandiera tricolore. La sventola e grida: "Viva la vita!"
Subito tutti i balconi degli stabili vicini si popolano. La poca gente in strada, quelli che fanno la fila alle porte dei negozi, ben distanziati tra loro, sollevano gli sguardi. Dalla farmacia escono tre camici bianchi immacolati. Si uniscono al fragoroso applauso. Acclamazione a quella alla donna, alla bandiera, alla vita.
Ciò che potrebbe essere ridicolo è invece struggente. Uno strazio da brividi.