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domenica 21 febbraio 2021

LUOGHI COMUNI SULLA PANDEMIA



In sicurezza

Dobbiamo riaprire tutto e subito, l'importante è farlo in sicurezza. Quante volte, durante l'ultimo anno, abbiamo sentito questa espressione. Una affermazione di una stupidità colossale, oltre che ingannevole. Falsa perché nasconde la verità, e suscita illusorie sicurezze. Quando c'è di mezzo un virus molto contagioso, la sicurezza non può esistere. Al più, si può parlare di precauzioni che permettono di ridurre il rischio. Siamo onesti, per favore.

Convivere con il virus

Dopo questa fase, dopo le chiusure, deve iniziare il periodo di convivenza con il virus. Altra affermazione poco intelligente. Con il virus non si può convivere più di tanto, anche perché il suo scopo non è quello di convivere con noi, ma quello di replicarsi il più possibile, di infettarci tutti. Insomma, o lui o noi. Non c'è altra scelta. Non è possibile dividere la nostra esistenza con la sua. Il virus è un nemico che deve essere fermato bloccato annientato.

Salute ed economia

È meglio morire di Covid che morire di fame. Può essere, tuttavia i fatti dicono che sono state vittime del Covid più di novantacinquemila persone. È vero che tante persone sono in difficoltà a causa delle ripercussioni economiche della pandemia, ma è altrettanto vero che finora nessuna di loro è morta di fame. Le persone più in difficoltà, oltretutto, sono quelle che già lo erano prima della pandemia. Il dualismo tra salute e economia non ha senso. Si tratta di aspetti complementari, se non c'è uno non può esserci l'altro, e viceversa.

Italiani brava gente

Gli italiani sono stati davvero bravi. Si sono comportati con grande senso di responsabilità, hanno collaborato, sono stati un modello al quale anche gli altri paesi si sono ispirati. Questa è la narrazione corrente. Tutte balle. Gli italiani si sono comportati bene soltanto all'inizio della pandemia (due mesi scarsi?). E lo hanno fatto perché avevano paura di un qualcosa di completamente sconosciuto, della malattia, avevano paura delle sanzioni, perché le tasche sono pur sempre le tasche. Il senso di responsabilità è scemato in fretta, sono subentrate presto l'indisciplina e l'insofferenza per il rispetto delle regole che contraddistinguono il nostro popolo, un popolo di buffoni, scarsamente dotato di senso civico, ma privo del tutto anche del più elementare buon senso. Salvo poche eccezioni, naturalmente.

sabato 13 febbraio 2021

I TRE GOVERNI DI DRAGHI


 

Il governo Draghi è finalmente nato.

Si tratta di un governo tecnico o politico? I governi tecnici, naturalmente, non esistono, poiché tutti i governi che ottengono la fiducia da un Parlamento democraticamente eletto sono politici. Al più, può esserci un governo con la presenza di tecnici al suo interno.

È questo il caso del governo Draghi. Anzi, dei tre governi Draghi.

Perché tre? Perché questo nuovo esecutivo è strutturato su tre livelli.

Il primo livello, quello posto più in basso, quello ludico e bizzarro, è composto da Nani e Ballerine di craxiana memoria. Una sorta di Bad Government, un gruppo di ministri e pseudo-ministri ai quali il Presidente del Consiglio sembra dire: "Avete i Ministeri, siete stati accontentati, adesso giocateci pure ma non disturbate troppo perché noi abbiamo da fare".

Esiste poi un secondo livello, medio, composto da personaggi più capaci e, soprattutto, più presentabili. A questi Mario Draghi si rivolge in questo modo: "Voi non siete del tutto da buttare, avete delle piccole potenzialità, ma dovete impegnarvi a fondo, dovete studiare. Osservate senza interferire troppo, e cercate di imparare qualcosa. Ciò che apprenderete potrebbe essere utile, in futuro, a voi, ai vostri miserabili partiti, al Paese".

Infine c'è l'ultimo livello, quello posto più in alto, lo strato più elevato, formato dai più bravi, forse dai migliori, da chi dovrà davvero lavorare, scegliere, decidere. Da chi dovrà governare, salvare il Paese per l'ennesima volta. Riusciranno questi sapienti a portare a compimento l'ardua impresa? Non lo sappiamo, mentre invece ben sappiamo che la politica degli attuali partiti ha subito una bruciante sconfitta. I partiti stanno male, e di conseguenza anche la nostra democrazia non se la passa troppo bene.

domenica 7 febbraio 2021

ESSERI UMANI


 

"Il vecchio si sveglia. Lentamente si mette a sedere poi appoggia a terra prima un piede quindi l'altro. Piano, con estrema calma, perché una vertigine provocata da uno sbalzo di pressione è sempre in agguato, e un giramento di testa improvviso potrebbe causare una caduta dalle rovinose conseguenze. Il vecchio finalmente si alza in piedi, infila le fruste ciabatte di cuoio marrone e inizia a muoversi. Dapprima i suoi piedi scivolano sul pavimento, poi le sue ginocchia si sollevano di quel poco da consentire dei passi brevi ma più sicuri. Ginocchia che scricchiolano e crocchiano, muscoli, o quel che ne rimane, indolenziti e pesti, schiena rigida e spalle dolenti. L'evidente disfacimento del corpo non rappresenta comunque l'unica complicazione per quest'uomo anziano, ormai ai confini dell'esistenza, quest'uomo che chiameremo per convenienza Pietro. Perché quest'uomo, Pietro abbiamo detto, ogni volta che al mattino apre gli occhi ha paura. Lui tuttavia non ne è del tutto consapevole. Non lo è poiché tale suo quotidiano sbigottimento vitale è ormai del tutto connaturato con il suo essere, circonda avvolge penetra possiede il suo fragile involucro e la sua mente stanca, ne determina i pensieri e le azioni.

Gemendo e sbuffando, perché rimettersi in moto è sempre una scommessa, Pietro raggiunge la minuscola cucina. È presto, sono soltanto le sette, ma ciò è normale perché i vecchi dormono poco, il loro sonno è agitato tormentato interrotto, in ogni caso sua moglie è già in piedi da almeno un'ora impegnata a sfaccendare a pulire a cercare di essere utile a dimostrare di essere viva. La donna, in vestaglia pesante perché l'appartamento è ancora freddo, le ciocche bianche disordinate e bisognose di spazzola, osserva per un attimo la caffettiera sul fuoco poi scuote il capo afferra uno straccio lo passa sulla già lucida superficie del lavello afferra un barattolo lo posa su una mensola strofina le mani artritiche sui fianchi si dirige di nuovo ai fornelli annuisce al caffè che brontola e spegne il fuoco."