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sabato 13 marzo 2021

TORNARE


 "No! Non voglio vedere tutti quei vecchi!"

Che cosa stai dicendo? Vecchi? Ma guarda che tu sei uno di loro. E, se proprio la vogliamo dire tutta, la maggior parte di loro, dei tuoi amici di un tempo, non ci sono più, perché sono morti.

E comunque, perché questo timore? Hai forse paura di ritrovarli troppo cambiati, di non riconoscerli?

"Non li voglio vedere perché sono brutti. Li voglio ricordare con la pelle del viso liscia e rosea, i capelli scompigliati, il moccio al naso".

E le case, che cosa mi dici delle case? Anche loro non sono più le stesse.

"Ti sbagli, sono sempre le stesse, e sono belle. È vero, qualcuna di loro è un po' cambiata, perché è stata rimessa a nuovo, ma tutte sono state migliorate, le riconosco lo stesso".

Mi sembrano finte, troppo colorate, troppo vistose, come donne maldestre che hanno esagerato con il trucco. Ti lasci ingannare facilmente, proprio come succede ai vecchi.

"Ci sono sempre i cani che passeggiano per il borgo. Lo so che non sono gli stessi di una volta, quelli che mi rincorrevano quando passavo con la bicicletta, ma saranno i loro figli, i loro nipoti e pronipoti, perché il loro aspetto è sempre uguale".

Sono i cani dei contadini, gli unici davvero liberi, perché di loro non importa a nessuno, e quella è la loro fortuna. Gli altri cani, quelli che vivono nelle villette, sono i più sfortunati, perché sono imprigionati nei piccoli cortili, qualcuno di loro è alla catena, adesso come allora.

"Mi illudo che il selciato sia sempre lo stesso, quello che ho calpestato tante volte da bambino, insieme ai miei amichetti, con il pallone tra le mani, o la fionda o l'arco costruito dai fratelli maggiori, quella striscia lunga con ai lati la teoria delle case piene di vita".

Hai perso la memoria, vecchio. Adesso per terra c'è l'asfalto, ed è tutto rovinato, pieno di buche. Quando invece c'era la ghiaia, quella che spesso ti faceva cadere dalla bicicletta, le stesse buche venivano rattoppate dai cantonieri con zolle di terra rovesciate, e poi ci pensavano la pioggia e il tempo a livellare il piano della strada.

"Sembra tutto uguale, ma forse è tutto diverso".

Vattene, vecchio. Vattene da questo piccolo borgo che ormai non è più tuo anche se qui ci sei nato. Vattene lontano da questo grumo di case e non tornare mai più.

Non farti uccidere dai ricordi.