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domenica 12 maggio 2019

LA STONATURA


La prima volta che percepì la stonatura fu quando si guastò la lavatrice. Chiamò subito il tecnico che iniziò l'esame del vecchio elettrodomestico. Dopo pochi minuti l'uomo in tuta blu scosse il capo: non c'era niente da fare, la riparazione non era possibile, la lavatrice doveva essere sostituita. Un dramma.
Il giorno dopo si recò in un grande negozio e scelse un nuovo modello. Il commesso fornì alcune rapide e sommarie spiegazioni, e nulla di più. La lavatrice fu consegnata subito. Si accorse che non la sapeva usare. Tentò in tutti i modo di rammentare le istruzioni ricevute in negozio, si aiutò con il manuale di uso e manutenzione. La lavatrice aveva un enorme display, una smisurata teoria di luci ammiccanti e multicolori, una ricca dotazione di tasti e pulsantini, decine e decine di programmi di lavaggio. Tutto ciò faceva pensare più ad un computer che a un apparecchio che doveva occuparsi dei panni sporchi, tanto che la prima volta che la avviò, sudato in volto e sotto le ascelle, dimenticò di infilare gli indumenti nell'oblò. In qualche modo la lavatrice funzionò e da quel momento la usò regolarmente, utilizzando tuttavia sempre lo stesso programma. Non ebbe mai il coraggio di cambiare.
Il vecchio cellulare, acquistato quasi dieci anni prima, spirò all'improvviso. Una tragedia. Da tempo, ormai, tutti gli dicevano che avrebbe dovuto sostituire quel catorcio con un modello più moderno, con uno smartphone per l'esattezza. Il solo sentire pronunciare quel nome gli provocava da sempre una profonda inquietudine. Era sicuro che non sarebbe mai stato in grado di usare una simile diavoleria, mentre era convinto che il suo vecchio e fedele cellulare sarebbe durato per sempre, ma così non era stato.
Stordito da quella stonatura che percepiva sempre più forte nella sua testa si recò al solito negozio. Nel reparto telefonia tutti i commessi giravano con un camice bianco, e ciò lo mise profondamente a disagio. Sembrava di essere in ospedale. Scelse un modello, quasi a caso, di smartphone, poi cercò di attirare l'attenzione di un commesso. L'uomo in camice bianco fece un cenno di assenso, si allontanò e tornò dopo pochi minuti porgendogli una scatola: il suo telefono. Quando tentò di rivolgergli una domanda il commesso gli indicò la cassa. Giunto a casa, cercò il libretto di istruzioni ma si accorse che non c'era, non era previsto. Ne rimase sconvolto. Trascorse tre giorni in casa senza mai uscire, senza quasi mangiare e dormire, in compagnia del nuovo telefono. Con enormi sforzi riuscì a comprendere le basi elementari del suo funzionamento. Si accontentò, si dovette accontentare per forza. Si rese conto che non sarebbe mai riuscito a utilizzarlo come facevano tutti gli altri, lo avrebbe adoperato soltanto al minimo delle sue potenzialità, proprio come stava facendo con la nuova lavatrice.
Quando si rese conto di ciò avvertì, vivida più che mai, la stonatura.